|
E’ un piccolo gioiello Ritratto notturno. Nel personaggio di Anne-Rose vi ho trovato reminiscenze da «La Libreria» della Fitzgerald e dell’Eleganza del Riccio. Intriso di poesia e malinconia non è certo romanzo per tutti. La storia poteva essere sviluppata in qualche centinaio di pagine (per intendersi quelle di cui necessita un best-seller per gli editori)ma lo scrittore ha opportunamente solo sfiorato quegli avvenimenti tragici dell’adolescenza, che hanno poi determinato le non-scelte della protagonista. E’ notevole che una storia del genere sia stata scritta da un autore così giovane. Complimenti Nicola Lecca!
Dolcissimo, delicato, come solo Nicola Lecca sa essere.
Ritratto notturno è uno di quei rari libri in cui ad essere esaltata è la vita di una donna che ha scelto la solitudine per compagna. Trovo pagine bellissime a descrivere la soavità della condizione amorosa e la crudeltà della perdita e del rimpianto. Il ritratto che Nicola Lecca ci regala è quello di una donna straordinaria, con il dono della poesia che le fluisce dalla vita, ma che un giorno dietro l’altro lascia che sia la paura di vivere ad essere protagonista della sua storia. Quante adolescenze spezzate da eventi più grandi della loro effettiva comprensione, diventano vite deluse, spaventate e negate? Lecca è bravissimo nel fare danzare attorno ad Anne-Rose figure dolenti, tristi e appassionate, ma è quando mette sulla strada della protagonista la giovane freschezza di Margherite o la gentilezza di Roberto, inonda le pagine di sole, tracciando un cammino che la protagonista non riesce a percorrere. Ancora una volta tanta Musica nelle pagine di questo autore, da un requiem di Britten ad un romantico Chopin, tra i versi di Anne-Rose e quelli di Rimbaud ed un casa resa così triste ma sicura in un incantevole quartiere di Parigi. Ma se Anne-Rose riesce a desiderare di più - e forse meriterebbe ciò che desidera - non ha il coraggio di andare incontro ai suoi sogni e resterà sospesa in una immaginata Stoccolma, senza mai gustare davvero quella crema alla vaniglia che ha il colore dei capelli di Claude. Sarà Maurice, l’amore appena accennato, ma mai realmente accettato, a restituirci il suo silenzio ed a conservare il suo segreto.
Sono d’accordo con Gianni. Io credo che semplicemente Nicola Lecca, come ogni poeta, non sia per tutti. E mi pare anche di interavvedere nei commeti precedenti un sentimento solo: INVIDIA. Ma tu, come l’albatro vola alto sulle teste dei marinai, continua a scrivere per noi, e non ti curar di loro.