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bellissimo romanzo sulla vita delle sorelle Brönte,in particolare di Charlotte è messa in evidenza la difficile situazione della donna in Inghilterra nel periodo vittoriano : il racconto è un insieme di finzione e verità sullo sfondo di un ben noto periodo storico . E’ scritto in modo molto scorrevole , è piacevole alla lettura , ed è il primo che conosco di questa autrice : spero proprio che ne seguano molti altri!
Veramente brutto. Non il peggio che abbia mai letto, ma di sicuro da fare rivoltare nella tomba i protagonisti del romanzo. A parte i nomignoli assurdi, (mancavano giusto una Gggesssica e qualche Franci ed eravamo a posto), la maggior parte delle cose sono immaginate di sana pianta e ben poco hanno a che fare con la realtà del XIX secolo e con i caratteri delle sorelle Bronte. Da leggere giusto sotto l’ombrellone, ma quando il prezzo si sarà dimezzato. Per libri scritti meglio e capaci di emozionare, rivolgetevi a Syrie James.
semplicemente stupendo!…per tutti i fan delle Bronte e per chi volesse provare per un momento delle straordinarie emozioni
Il romanzo si apprezza per la descrizione dell’ambiente editoriale, molto simile a quello di oggi. Autori sfruttati, pagati a poco prezzo e poi infine incensati, ma solo dopo il favore ad essi riconosciuto dal pubblico. Ecco i maneggi dell’editore di Anne e Emily, diverso da quello della terza sorella, per far credere che i loro romanzi fossero stati scritti da Charlotte, colei che ottenne il maggiore successo di vendite in famiglia con «Jane Eyre» (l’equivoco parte dalla pubblicazione iniziale con pseudonimi maschili, voluta fino alla fine da Emily, la quale amava restare nell’ombra). Charlotte ebbe la fortuna di conoscere un editore illuminato, uomo ricco e bello: più giovane di lei di otto anni, fu sedotto dalla sua intelligenza ma anche respinto sessualmente dalla sua bruttezza. La modernità della psicologia di Charlotte sta nel desiderio sessuale che ella nutriva per un professore, coniugato, conosciuto a Bruxelles. Tale propensione alla «carne altrui» parrebbe ereditata dal fratello, Branwell, dalla personalità peccaminosa. Dopo molti tira e molla, Charlotte accetterà la corte del curato del padre, tale Arthur, dal fisico prestante e dal desiderio sessuale pressante. Charlotte potè così soddisfare ampiamente tutte le voglie represse, morendo purtroppo a soli 39 anni a causa del fisico minuto, che non sopportava la gravidanza. Gael scrive con passione , consegnandoci uno spaccato d’epoca fondamentale per conoscere l’epoca vittoriana e la sua cultura. ROMOLO RICAPITO