Sangue di mezz'inverno Scarica PDF EPUB

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Sangue di mezz'inverno

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Titolo: <strong>Sangue di mezz'inverno</strong></br></br>
Autore: <strong>Mons Kallentoft</strong></br></br>
Editore: <strong>TEA</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2011</strong></br></br>
EAN: <strong>9788850226504</strong></br></br>

<p>Un'altra notte, un'altra tormenta di neve. Temperatura: meno trenta. Una cortina di gelo avvolge la città e la brina sulle finestre acceca le case e le coscienze. Questa giornata non è fatta per i vivi, pensa Malin Fors, la più brillante e ambiziosa detective di Linkòping, in Svezia. Ma anche la più irrequieta. Divorziata e con una figlia tredicenne avuta quand'era troppo giovane, cerca consolazione nell'alcol e spesso si fa coinvolgere in precarie storie sentimentali. Per lei, tuttavia, ogni indagine è una missione, la possibilità di redimere un mondo in cui vittime e colpevoli sono due facce della stessa medaglia. Questa giornata non è fatta per i vivi. E infatti, nella campagna ghiacciata, impiccato a un albero, è stato ritrovato un uomo. Sui quarant'anni. Nudo. Obeso. Coperto di lividi e di ustioni. Chi l'ha ucciso non ha lasciato tracce. O, se l'ha fatto, ci ha pensato la neve a cancellarle. Nessuno sa chi era quell'uomo. O, forse, nessuno ha mai voluto saperlo. E allora perché è stato ucciso? Per un gioco crudele finito male? Per consumare una vendetta covata da anni? Per celebrare un antico rituale di mezz'inverno? La risposta è lì, nascosta tra le pieghe di un'esistenza sempre ai margini, che adesso però reclama attenzione. Che vuole uscire dall'ombra per essere raccontata. Da Malin. Questa giornata non è fatta per i vivi.</p>
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Se cerchi una recensione a Stockholm confidential di Hanna Lindberg, leggi il parere di ThrillerCafe, il sito di riferimento per la narrativa thriller.<br/>So che in questo periodo, bene o male stiamo un po' tutti aspettando di smelare il miele d acacia, ma volevo sentire vari pareri su quando e come fare i trattamenti 
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NON ne consiglio la lettura. Zero colpi di scena, la trama non è coinvolgente e la lettura è poco scorrevole. Mi sono imposta di leggerlo fino alla fine perché non mi piace abbandonare i libri iniziati ma ho fatto davvero fatica!!!

Mi e’ capitato in mano per caso, un’amica in vacanza me l’ha proposto perche’ era rimasto a casa dimenticato dal precedente affittuario. Mi ha incuriosito la copertina e ho deciso di non iniziare quello che mi ero portato e prendere in considerazione Mons. Ho fatto questa piccola premessa perche’ da un libro da cui non ti aspetti nulla forse e’ piu’ facile tirar fuori un giudizio obbiettivo. Se devo esser sincero non mi e’totalmente dispiaciuto, anche se ho avuto la sensazione che alla fine mancasse l’idea per il colpo di scena finale. Buona presenza dei personaggi sia diretti con la trama che di contorno alla stessa. Diciamo buona lettura ma non la consiglio, soprattutto se avete qualche problema a memorizzare i cognomi svedesi -)

Vi piacciono i libri di Maj-Wahlöö? Allora questo libro fa per voi, Kallentoft è il loro vero erede, molto più di altri strombazzati (e pur bravi, per carità…) autori nordici. Da segnalare anche uno stile di scrittura di grande originalità e robustezza, che proietta questo romanzo ben al di là dei confini di «genere».

Più che un thriller lo definirei un dramma della solitudine, della disperazione e del freddo. In una Svezia così lontana da quella pulita e perfettina di Stieg Larsson (anche se Linkoping sulla cartina è a meta strada da Stoccolma e Goteborg) si muovono personaggi tutti molto originali, in lotta con l’alcoolismo, la disoccupazione, i genitori, i problemi dell’adolescenza ecc. Molto ben scritto e, penso, ben tradotto. Ho scritto a Jenni per avvisarmi quando uscirà il prossimo di Kallentoft. Da leggere sotto l’ombrellone con quaranta gradi di temperatura!

Mentre leggevo pensavo ad una sola cosa: freddo, neve, gelo, ghiaccio…ed era Agosto… Un romanzo veramente congelato, secco come neve ghiacciata, con ambientazione glaciali e una trama da brivido, dove si scoprono le storie segrete di (apparentemente) tranquille famiglie svedesi. Non è sicuramente un romanzo d’azione travolgente ed esplosiva, ma la poca azione che c’è compare all’improvviso e il lettore si ritrova immerso in situazioni pericolose e di stallo. Mi è piaciuta anche la caratterizzazione della protagonista: la sua incredibile solitudine e il suo modo di confrontarsi con la figlia nella quotidianità della vita di tutti i giorni, cercando di mantenere quel sottile velo di separazione tra detective e mamma, senza però riuscirci e il lavoro sfora nella vita privata sempre più spesso. Bello il ruolo dei comprimari, che agiscono come personaggi veri e propri (e non solo come comprimari), contribuendo alle indagini e avendo anche idee e illuminazioni fondamentali per il caso (soprattutto il personaggio di Zeke mi è piaciuto molto). Consigliato sicuramente a chi apprezza i thriller con trame macabre e noir. Voto 8 ½