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Titolo: Sento l'eco dei passi perduti
Autore: Giulio Di Nardo
Editore: Polistampa
Pagine:
Anno edizione: 2007
EAN: 9788859602972
Scrivere, per Giulio Di Nardo, è trasmettere la caparbietà di scegliere, nel tragico turbine d'eventi della seconda guerra mondiale, dopo averlo già fatto partendo - per l'immensa voglia di riscatto - dal profondo del nostro Mezzogiorno, alla ricerca d'un lavoro. Animato da un'inesauribile sete di giustizia e libertà, spinto dal proprio idealismo e dalla curiosità che gli fa cogliere e gustare il poco di bello che incontra, dopo l'8 settembre del 1943 inizia il viaggio di ritorno verso casa, ma il richiamo del suo tempo lo fa imbarcare per Lissa e lottare nella Resistenza jugoslava. Più che un racconto di guerra questo è soprattutto il racconto del suo farsi uomo, attraverso la fame e l'amore, la forza di rialzarsi ma anche di lasciarsi travolgere, nella fretta, nella foga, nella dolcezza, per voler vivere fino in fondo. Il volume raccoglie anche 14 poesie che l'autore ha scritto nel corso della terribile malattia che si concluderà l'8 dicembre 1961, lo stesso giorno in cui Giulio Di Nardo compie 35 anni. Giovanni Pascoli . Canti di Castelvecchio . Edizione di riferimento. Giovanni Pascoli, primo, con due saggi critici di Gianfranco Contini e una nota bio-bibliografica"Non piangere se mi ami. Se conoscessi il Dono e che cosa e' il Cielo, se potessi sentire il canto degli angeli e vedermi in mezzo a loro! se potessi avere davanti voglio girare nella tua volonta' per accompagnarla nelle opere sue. i tre fiat: fiat creante. fiat redimente. santificante "volete sapere come si cresce nel fiat Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale 'Na predica de mamma L'amichi? Te spalancheno le braccia Fin che nun hai bisogno e fin che ci hai Ma si, Dio scampi, te ritrovi in guai, Te sbatteno, fio mio, la Quali sono le poesie d’amore più belle di tutti i tempi? Probabilmente non c’è una risposta, la poesia è talmente soggettiva che non può esserci una Non la pioggia, né la neve, né il tuono che hanno tempestato la tua vita, moriranno con te, uomo. Non le stagioni che hanno riempito di gioie, di dolori, di Santoro Salvatore Armando è nato a Reggio Calabria il 16 Marzo 1938, da madre reggina e padre salentino (terra alla quale si sente particolarmente legato) ed è Sono nato in provincia di Firenze e sono il più giovane di tre fratelli. Mia madre si chiama Laura, è una donna sexy e dolce e mio padre la mise incinta quand'era SALUTO. Nulla, spuma, vergine verso A non designar che la coppa Tal si tuffa lungi una frotta Di sirene, il dorso riverso. Noi navighiamo, o miei diversi |