Sirene di Rotterdam. (O di come ho sbaragliato i miei miti in XXIV round) Scarica PDF EPUB

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Sirene di Rotterdam. (O di come ho sbaragliato i miei miti in XXIV round)

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Titolo: <strong>Sirene di Rotterdam. (O di come ho sbaragliato i miei miti in XXIV round)</strong></br></br>
Autore: <strong>Stefano Amato</strong></br></br>
Editore: <strong>Transeuropa</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2009</strong></br></br>
EAN: <strong>9788875800673</strong></br></br>

<p>La storia ha per protagonista Dino Crocetti, ventenne della periferia nord di Siracusa. Ex bambino prodigio ossessionato dai nomi (a cominciare dal proprio, che era il vero nome di Dean Martin), misantropo e agorafobico in quanto immerso in una cultura e una realtà che non comprende appieno, Dino vuole convertirsi all'ebraismo (camera sua è tappezzata di foto di vecchi attori ebrei), e vive nel ricordo del padre Domenico, andato via di casa dieci anni prima. Completano la famiglia sua madre, inventrice di professione in cura da uno psichiatra da quando il marito è scomparso, e la sorella, una fervente cattolica con manie di grandezza. Accompagnati dal nonno materno, un giorno i tre partono alla ricerca di Domenico, che fonti non proprio attendibili danno per trasferito a Rotterdam. Nella città olandese - che raggiungeranno dopo un viaggio carico di imprevisti e scoperte - Dino non riuscirà (forse) a trovare suo padre, ma in ogni caso sarà costretto a fare i conti con se stesso.</p>
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Forse alla fine è tutta questa Sicilia che non regge, nel romanzo di Stefano Amato. C’è più Sicilia di quanta ne immaginiamo, anche se Amato cerca di svicolare, di portare la storia altrove, di ammiccare ad altri miti (Salinger) ad altri stereotipi (Brizzi, Culicchia, Ballestra). Amato, per diventare davvero scrittore, deve risolvere questo dilemma, questo contrasto. E’ il peso, unico, di tutti gli scrittori siciliani. Altrimenti la nostra terra si vendica, e ti insegue anche a Rotterdam. Facendo apparire un buon romanzo come un collage di buone intenzioni, belle battute, citazioni gustose. Ma per il resto, sembra di leggere un adattamento nostrano di «Troppo forte, incredibilmente vicino».