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In sintesi…«se vogliamo camminare spediti nel cammino della vita dobbiamo portare solo un piccolo bagaglio a mano» afferma Gabriele Romagnoli in questo sapiente saggio che ti consiglio di leggere…
La scelta di partecipare ad una simulazione della propria sepoltura con tanto di bara e vestito bianco sembra essere un inizio inquietante. L’autore entra in una dimensione di privazione assoluta, claustrofobica e buia, ma che lo catapulta di rimando ad aneddoti e citazioni, le quali forniscono il supporto alle considerazioni sulla nostra vita ad alta velocità: con il peso soverchio di orpelli e il gran correre in completa cecità. Romagnoli offre delle soste al nostro treno, alleggerendo il carico dei vagoni merci al nostro seguito. Una filosofia semplice ed elementare che ogni viaggiatore attua con «solo bagaglio a mano» per fermarsi a pensare.
Atmosfera iniziale alla ‘Life Extention’ - la ditta specializzata in ‘criogenizzazione’ in Vanilla Sky - quella che si respira alla Korea Life Consulting. Entrambe surreali, solo che la seconda non è fiction è una ditta che relmente ti seppellisce vivo dopo tanto di funerale con crisantemi gialli e nastri neri. È questa l’esperienza che Gabriele Romagnoli ha voluto provare: assistere al proprio funerale per imparare qualcosa sulla vita e campare meglio - mah!… Come minimo si rimane un po’ perplessi di fronte ad una scelta simile sia per chi la fa, sia per chi la propone. La Korea Life Consulting dice che lo fa con lo scopo socio-filantropico di dissuadere i candidati suicidi, molto numerosi in Corea del Sud, (non riesco ad immaginare in quella del Nord), dall’insano gesto, ma magari lucra e gode soltanto nel seppellire la gente viva. E Romagnoli? Non c’era proprio altro modo per riscoprire le belle cose della vita? In fin dei conti basta anche soltanto che ti passino il mal di denti o i dolori mestruali e allora? Allora è un fatto: Gabriele Romagnoli mi piace, e parecchio in questo suo incitamento alla libertà a alla leggerezza. Mi è piaciuto pur non condividendo la totalità della sua filosofia e qualche passaggio alla Anthony de Mello un po’ troppo enfatico. Ha scritto bene questo ‘piccolo manuale di resistenza umana’, questo breve diario di viaggio attorno al pianeta e nel suo mondo interiore, come aveva scritto bene ‘L’artista’, e per il resto, per i perché e i percome profondi, quelli non detti e non dicibili, sono solo fatti suoi - l’oblio è una forma di libertà.
Bello.. Originale.. Forse troppi spunti e alcuni poco approfonditi.. Ma bello .. Non banale..