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Splendido capolavoro del noir
Semplicemente un capolavoro.
«Erlendur non credeva alle premonizioni, nè alle visioni, nè ai sogni, nè alla reincarnzione, nè al karma, non credeva nemmeno in Dio, nonostante avesse letto la Bibbia piu’ volte, non credeva nella vita eterna o che il comportamento in questo mondo avrebbe determinato il suo andare in paradiso o all’inferno. Trovava che la vita stessa offrisse gia’ di per se’ una combinazione delle due cose.»
Il primo della serie del commissario Erlendur, e si intuiscono già le doti di scrittura dell’autore e la forza magnetica delle sue storie e dei suoi personaggi, nonostante l’apparente apatia e malinconia che trasuda dalle terre islandesi che ne fanno da sfondo…anche se il paragone non regge rispetto ad altri gialli di Indridason (su tutti, La voce e La signora in verde), Sotto la città è un buon giallo, che parte dalla nota inquietante della raccolta in una mega banca dati delle informazioni genetiche della popolazione islandese…una «città dei barattoli» dove possono annidarsi misteri e drammi familiari e personali. Il voto non va sopra i 3/5 perché, come fatto già notare in altre recensioni del libro, risulta poco credibile che l’ispettore, di fronte alla morte di Holberg, abbia condotto le indagini su un filone passato senza interessarsi alle frequentazioni più attuali della vittima…Un colpo di fortuna più che una intuizione da poliziotto di razza…