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Concordo con chi ha scritto in negativo le troppe parole, poi tradotte, in lingua originale. Per il resto lo si legge in una sera ed é molto piacevole. Se non hai avuto un cane non potrai mai sapere cos é la fedeltà…ed il libro ne é un esempio.
La natura va rispettata e ringraziata per i suoi doni, così come le sue creature vanno amate per il semplice fatto di esserci. Il messaggio di questo racconto, trasmesso con delicatezza e pooesia, sarà già stato proposto in diversi modi, ma il mondo ha bisogno di sentirselo ripetere, altrimenti si dimenticano anche le verità più fondamentali…
Concordo in pieno con Elisabetta, il libro pur essendo ricco di poesia e di insegnamenti senza dubbio positivi, è appesantito dalle troppo parole in lingua originale. Sepulveda resta sempre e comunque uno dei miei scrittori preferiti che leggo e consiglio ai miei piccoli alunni.
Se la veste grafica del libro, come i disegni, i caratteri grandi, e la copertina stessa, appartengono al genere letteratura per bambini, il contenuto della storia, che appartiene alla tradizione mapuche, - e Sepulveda la apprese da un suo prozio che la raccontava ai bambini mapuche in lingua mapudungun - mi sembra adatta anche a un pubblico adulto. Infatti tutti i libri di Sepulveda che raccontano storie di animali - la gabbianella e il gatto, il gatto e il topo, la lumaca ecc., seppur appartenenti al genere letteratura per bambini, piacciono anche agli adulti, come a me è piaciuta questa storia. Ciò, perché dietro ogni storia c’è come sfondo il contrasto bianchi civilizzati e distruttori vs indigeni che vivono in armonia con la natura rispettandola. La ferita degli spagnoli che hanno distrutto le etnie in centro e sud america, come pure gli yankees che hanno quasi del tutto annientato i nativi dell’ America del Nord, è ancora aperta…