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Gran bel romanzo, che gode di una scrittura meticolosa e musicale, di rara raffinatezza. La scelta di costruirlo con tre voci narranti incrociate, complementari e dissonanti, non dà mai luogo a incertezze narrative e l’autore si rivela capace di gestire le singolarità dei tre personaggi in modo inappuntabile. I dialoghi sono incisivi, divertenti, ma sanno lasciare il passo ad attimi di sospensione, tra paesaggi innevati, curve, saline (e salite) e castelli impossibili. Bella perciò l’atmosfera generale del libro, che sembra un unico respiro. Ho apprezzato in particolare il personaggio di Vittorio, soprattutto il grande affetto con cui è tratteggiato e raccontato. Questa eterna paura che lo avvolge e lo pervade è una cosa che ti fa venir voglia di prendergli la mano e stringerla, per rassicurarlo di chiudere le finestre per difenderlo o, al contrario, aprirle per fargli trovare il coraggio e la forza per uscire dalla sua stessa prigione. Questa è la cosa che mi ha colpito e coinvolto di più. Questo malessere che tutto mette in bilico, contro il quale non c’è difesa, perché è come essere senza pelle, esposti sempre a qualcosa che non si è scelto né desiderato.
Libro davvero bello, arricchito di molte sfumature interne, in un gioco di allusioni letterarie che brillano senza dichiararsi.Il ritmo narrativo è musica come il violoncello di Vittorio. La scrittura è notevolissima e salva, in somma, la visibilità e la letteratura. Senza mai cadere nel genere ipercoop, i confezionati sottovuoto, da usare e gettare via.
«Strade bianche» si fa leggere in modo travolgente: il ritmo battente degli eventi ti fa voltare pagina perché vuoi sapere quale sarà il prossimo colpo di scena, il prossimo imprevisto che devierà il percorso, ma anche il piano introspettivo è ben curato per tutti e tre le voci narranti, in maniera equilibrata. Mi ha fatto pensare a certi film di Salvatores (turné, etc) per la sua matrice di storia on the road ma soprattutto perché fa parte di quelle belle storie italiane, quelle del riso amaro, dello humour abilmente mischiato alla malinconia.
un libro bellissimo. consigliato vivamente.