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Ironia e leggerezza non significano sempre vuoto di contenuti. Anzi, penso che scrivere in modalità «sorriso»senza scadere nella forzatura sia estremamente difficile. Mi è piaciuto perchè il tema trattato è pane per i denti dell’Autore, e si percepisce bene, perchè la scrittura e la struttura ci sono e sono godibili. Il voto alto ci sta tutto, per la sua «categoria» e per le risate che ogni tanto mi ha strappato.
A leggere i commenti entusiastici si direbbe che siamo in presenza di un nuovo ennesimo grande romanziere italiano, ironico, cinico, mordace…ma io resto interdetto. Per carità racconto ben scritto e scorrevole (e nn è’ poco!), ma senza sostanza…leggero come un ghiacciolo dissetante d’estate…sarà che l’ho letto a dicembre…ma nn mi ha lasciato nulla…vuoto come la confezione dei regali di natale obbligati e senza passione…e poi buono per un blog serale, da leggere tra una fiction ed un talk, dopo il dolce a cena, neppure granché prima di addormentarsi…una storia inconsistente e banale…una grande delusione, viste le premesse…
Bellissima sorpresa! La dimostrazione di come si possa scrivere un romanzo moderno, arguto, ironico, di attualità senza volgarità, violenza o colpi sensazionalistici. Descrizione dei personaggi e delle situazioni azzeccatissime. Finale «rosa
Duchesne scrive bene: metafore, iperboli, stile deciso e conciso. Il romanzo descrive piuttosto bene l’alienazione e i pensieri nevrotici di un giovane professionista fagocitato dal suo lavoro, così come la veste sottilmente ricattuosa dell’adagio «lavorare per crescere» che tanti giovani professionisti (o aspiranti tali) si sentono ripetere fino alla nausea a fronte della quasi totale mancanza di appagamento lavorativo (per la serie: non ci sono i soldi, non c’è gratificazione alcuna, la gloria arriverà, dicono). E’ precisamente per questo fluido monologo dissacrante che val la pena leggere questo libro, che poi nasce dall’omonimo blog: purtroppo, molte parti davvero gustose del blog qui non le troverete, verosimilmente perchè l’Autore, dovendo adattare il blog a romanzo, ha dovuto eliminare alcune parti per creare un collante unico per la trama. Eppure, per quanto mi sia divertita a leggere questo libro, proprio la trama è il suo punto debole: è infatti proprio qui che perde di originalità, molti personaggi sono un po’ caricaturali e le vicende stiracchiate verso un finale troppo immediato e «harmony». Rimane comunque una lettura godibile, anche se rimane il dubbio che forse riportare semplicemente e fedelmente il blog sarebbe stato meglio.