|
L’onestà di pensiero e l’assoluta concretezza del testo,fanno da contorno ad una profonda analisi di ciò che, prima di tutto i singoli e poi le istituzioni delegate, tendono, e tendevano,a riconoscere come giusto e legale nei rapporti sociali. Frutto di una attenta riflessione caratterizzata da grande libertà e assoluta indipendenza di ragionamento, il testo credo sia una indispensabile lettura per chiunque, ma soprattutto credo sia interessante punto di partenza per delle lezioni di educazione civica da tenere in ogni luogo ed ambiente istituzionalmente coinvolto.
Sulla tensione dell’uomo verso la giustizia,sulla ricerca di un principio d’ordine dei rapporti umani che assegni ad ogni persona uguali diritti e uguali doveri si sono già cimentate schiere oceaniche di studiosi e pensatori di ogni epoca,condizione e sensibilità filosofica.Brutalità quantitative a parte, le speculazioni sul senso delle regole sono così connaturate all’esistenza del consorzio umano da rappresentarne il retroterra ideale: sconfinato, inesauribile e, di conseguenza, esplorabile all’infinito.In questo panorama, ogni sforzo intellettuale è in sé encomiabile.Soprattutto quando cerca un punto di sintesi e adotta, come criteri di riflessione, semplicità e immediatezza. Tratti sempre pregevoli e indiscutibilmente presenti in ognuna delle 156 pagine con cui il libro è venuto alla luce. Quando si intende coinvolgere il grande pubblico nel discorso sulla giustizia,è gioco-forza non andare tanto per il sottile. Retorica del desiderabile, potrebbero allora affermare i cultori della filosofia del diritto induriti da pesanti letture. In effetti, “Sulle regole” abbonda di ampi voli pindarici e di esempi arcinoti che potrebbero indurre il lettore più esigente ad un giudizio ingeneroso sulla qualità del ragionamento.Su tutto, però, prevale la chiarezza e la compattezza dell’analisi e l’obiettivo ultimo del libro non è tanto quello di dare delle risposte, ma di suscitare la voglia di porsi delle domande.“Sulle regole” è perciò un potente stimolo alla riflessione sul presidio politico e giuridico dell’umana convivenza.Un primo passo per maturare la consapevolezza circa la necessità di un sistema di regole che sia rispettato e osservato non tanto perchè imposto con la forza, ma perchè condiviso e compreso nei suoi fondamenti.Concordo pienamente con chi suggerisce l’utilizzo di questo libro come strumento integrativo all’insegnamento:la vocazione educativa dell’opera viene perseguita concedendo pochissimo spazio al nozionismo, presenza generalmente ingombrante quando si perlustra il diritto e i suoi dintorni.
Da adottare assolutamente alla superiori come libro integrativo, insegna molto con grande semplicità ed intelligenza
Dovrebbe essere adottato quale libro di testo dalle medie inferiori in poi.Colombo ci ricorda che, come sempre, non esiste, in fondo,nè destra nè sinistra ma solo uomini capaci di credere in se stessi e negli altri per un dignitoso fine comune della specie. Grazie ancora una volta.