Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d'Italia e spaesati dintorni Scarica PDF EPUB

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Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d'Italia e spaesati dintorni

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Titolo: <strong>Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d'Italia e spaesati dintorni</strong></br></br>
Autore: <strong>Giorgio Boatti</strong></br></br>
Editore: <strong>Laterza</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2014</strong></br></br>
EAN: <strong>9788858108857</strong></br></br>

<p>Da Montecassino a Bose, da Camaldoli a Subiaco, dall'abazia di Noci, nella Murgia pugliese, ai contrafforti di Serra San Bruno in Calabria, da Praglia sino alla badia del Goleto, sui crinali dell'Irpinia orientale, "Hai trovato il monastero giusto?": la domanda che qualcuno di tanto in tanto mi pone mette in guardia i fraintendimenti che il mio vagar eremi e cenobi potrebbe suscitare. No, non sto cercando il monastero giusto. Vado per questa strada perché ho il sospetto che le luci nascoste che giungono da questi luoghi siano ancora capaci di offrire qualche solido orientamento. Perfino nella densa penombra calata sui giorni italiani. Busso a queste porte perché ho l'impressione che qui si impari davvero che si può cambiare il mondo, ma impresa piuttosto complicata - a patto di cominciare a cambiare se stessi, partendo dalle cose più semplici e concrete. Ad esempio, cercando di stare nel mondo prendendone nel frattempo la giusta distanza. Governando in modo diverso faccende quotidiane e basilari come il dormire e il mangiare, il desiderare e il bisogno di riconoscimenti, il silenzio con se stessi e l'incontro con gli altri. Sembrano bazzecole, ma quelli che vi si sono cimentati seriamente dicono che la sfida sia di vertiginosa difficoltà. E, soprattutto, pare duri tutta una vita.</p>
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Se doveva essere una guida turistica, mancano tante informazioni utili. Doveva essere invece il resoconto di un viaggio esistenziale alla scoperta di un mondo sconosciuto, anche se prossimo, viaggio come «fuga da una casa improvvisamente vuota e silenziosa». Quindi non tanto viaggio esplorativo, quanto una ricerca di ancoraggi solidi, non necessariamente religiosi. Anche in questo caso mancano però tanti approfondimenti. Ad esempio: non c’è crisi nei monasteri? perché alcuni crescono ed altri no? quale il ruolo delle leadership, dei carismi individuali o come altro li vogliamo chiamare? perché non si è parlato chiaramente delle riserve dell’autore su Bose? E contemporaneamente, ci sono tante cose inutili, per esempio la divagazione su Arcinazzo e sull’abbraccio Andeotti-Graziani, in una tappa di avvicinamento a Montecassino. In questo modo, non si sfugge ad una certa ripetitività. Somiglia un po’ a qualche libro di Rumiz. Devo dire comunque che il libro guadagna molto in approfondimento verso la fine, nei monasteri storici più importanti (Montecassino, Subiaco, la Certosa di Serra San Bruno). Secondo me, è la conseguenza del metodo di lavoro scelto dall’autore, che all’inizio si è «buttato» in questa esplorazione senza informazioni preliminari (così racconta, in particolare a pag. 208), e solo a poco a poco mette a fuoco le domande e le approfondisce. Da non perdere l’appendice, dove sono raccolti alcuni utili riferimenti alle fonti.

Sulle strade del silenzio Giorgio Boatti racconta l’esperienza vissuta nel suo «viaggio per monasteri d’Italia e spaesati dintorni». Nel suo vagare per eremi e cenobi lo scrittore e giornalista pavese è spinto dalla certezza che «le luci nascoste che giungono da questi luoghi siano ancora capaci di offrire qualche solido orientamento» e dalla convinzione che bussando a queste porte «si impari davvero che si può cambiare il mondo, ma a patto di cominciare a cambiare se stessi partendo dalle cose più semplici e concrete». Di ogni luogo visitato - a iniziare da Finalpia per passare a Viboldone, Morfasso, Bose, Praglia, Vallombrosa, Camaldoli, Monte Oliveto e Vitorchiano e poi più in giù a sud visitando Subiaco, Montecassino, Goleto, Serra San Bruno e Caulonia - Giorgio Boatti è attento osservatore, annotando impressioni, emozioni e sentimenti. Il risultato è che, pur se in ogni tappa emergono le caratteristiche della comunità visitate e delle persone incontrate, solo a lettura ultimata si può cogliere, come in un mosaico, il quadro e il senso d’insieme di questo suo originale viaggio. Con il suo pacato narrare Boatti raccoglie e riordina, tappa dopo tappa, le riflessioni a tutto campo sulle motivazioni che l’hanno spinto a compiere questo suo singolare viaggio non strettamente spirituale: le durezze della vita, le gioie e le pene del proprio mestiere, le impressioni e gli insegnamenti avuti dalle persone incontrate, lo stupore davanti alla bellezza dei luoghi, la meraviglia e il fascino provato durante i momenti di preghiera e di vita comunitaria. «Andando per monasteri - conclude Boatti - credo di aver trovato la strada sbagliata che è giusta per me» rilevando come le chiese, i cori, i chiostri e le celle visitate, «più di quanto possa immaginare chi non li frequenta, pur essendo luoghi appartati dal mondo, sono crocicchi dove si incontrano vite umili ed esistenze significative».

Bello, interessante, coinvolto e coinvolgente ricco di informazioni e di partecipazione: un vero squarcio di verità, mai inutile, su di un mondo che non conosciamo e che - personalmente - avevo banalizzato. grazie dottor Boatti per la sua e per la nostra esperienza. P.S.: non sono il «sergio» del commento precedente…

ho comprato questo libro perché sono interessato a conoscere la Regola e i monasteri dove viene praticata. l’ autore gira per l’Italia visitando vari monasteri e tra giudizi positivi e meno sui vari luoghi visitati riesce a spiegare al lettorei come si vive in un monastero. la lettura è piacevole e scorrevole