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Beh…la mia opinione e’ un po’ diversa. A me e’ piaciuto molto e il personaggio di Ash l’ho trovato molto affascinante come anche la sua storia come Taltos. La Rice ha descritto nei minimi dettagli la vita di un popolo che non e’ nemmeno esistito! Ottima l’inventiva dell’autrice e incredibile il suo modo di scrivere cosi’ avvolgente e accattivante. Ti rende partecipe della storia cosi’ bene che quando ho finito il libro mi sono sentita spinta fuori al freddo da una casa calda e accogliente. Anne Rice e’ davvero geniale e una meravigliosa scrittrice.
Personalmente condivido i giudizi già dati riguardo a questo libro: il finale è davvero deludente e, aggiungerei, prolisso. Sembra ci siano cinquanta pagine in più che danneggiano tutto il valore complessivo dell’opera. Si rimane con l’amaro in bocca!
Lunghe e noiose le prime cento pagine e soprattutto nel finale la storia di Ashlar che risulta prolissa e completamente avulsa dal contesto…solo alla fine si chiarisce il ruolo di Ashlar così come quello di Mona, ma per arrivarci è stata un’impresa! Nel Demone Incarnato almeno c’era la bellissima storia di Julien, ed in parte di Lasher, che teneva viva la storia delle streghe Mayfair…in questo terzo capitolo invece il fascino magnetico di streghe e demoni è andato completamente perso a favore di questi Taltos evanescenti e senza grande spessore. Mi è sembrato davvero di leggere un’altra storia e un’altra Rice rispetto ai precedenti, anch’io a questo punto ho «paura» di leggere il seguito…(perchè infatti anche stavolta una fine non c’è!)
La storia si ripete: come sempre Anne Rice cade sul finale. Il libro è formalmente ben scritto (su questo non c’è nulla da ridire), ma purtroppo la trama è inconsistente: il demone Lasher del primo libro, dopo essere stato declassato a Taltos, qui non ha più un ruolo, e lo stesso Ashlar, sebbene sia un personaggio evocativo, a me è sembrato piatto e senza spessore psicologico per non parlare dell’insulsa Morrigan e dei cosidetti «cattivi»: avrei preferito una cospirazione del Talamasca a uno sparuto gruppo di poveri sciocchi che non fanno neanche in tempo a mostrarsi che già escono fuori di scena. Inoltre il libro pecca della strordinaria ricerca storica tipica della Rice, che mi era piaciuta molto nei primi due volumi. In definitiva è pur sempre un finale, ma affrettato e, sinceramente, banale. Ho paura di leggere Blood Canticle…..