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Titolo: Tra storia e storie. Banditismo, brigantaggio e milizie civili nel Meridione d'Italia dal XVI al XIX secolo
Autore: Gaetana Mazza
Editore: Aracne
Pagine:
Anno edizione: 2015
EAN: 9788854884137
Elementi comuni caratterizzano la lotta al banditismo e al brigantaggio dall'epoca vicereale all'età risorgimentale: impiego degli eserciti e ricorso alla repressione e alla premialità. Per la scarsa affidabilità, meno efficace fu l'azione delle milizie civili, che prestavano servizio all'occorrenza, per poi ritornare alle loro attività lavorative. Nel 1799, nel 1806, nel 1848 e nel 1860 i militi, inquadrati nella G.N., furono addetti alla difesa delle istituzioni governative. Fallimento delle milizie civili e piaga del brigantaggio interessarono anche Sarno, città della Prov. di Salerno, che, situata alle pendici di monti coperti da fitte selve, era il luogo ideale per le bande, che, attraverso i sentieri, si spostavano da un paese all'altro. Briganti e manutengoli sarnesi erano soprattutto contadini, che venivano in contatto con le bande, quando si recavano nelle selve per esercitarvi gli usi civici. Per tale peculiarità potremmo definire quello di Sarno "brigantaggio di contiguità". Il brigantaggio è una forma di banditismo caratterizzata da azioni violente a scopo di rapina ed estorsione, mentre in altre circostanze esso assume risvoltiLe forze del Regno d'Italia nel periodo del massimo impegno furono (su un organico totale di circa 250.000): 120.000 soldati del Regio Esercito, a loro volta divisi in: |