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Tutte le strade portano a noi. A piedi da Milano a Bari

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Titolo: <strong>Tutte le strade portano a noi. A piedi da Milano a Bari</strong></br></br>
Autore: <strong>Alcide Pierantozzi</strong></br></br>
Editore: <strong>Laterza</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2015</strong></br></br>
EAN: <strong>9788858119006</strong></br></br>

<p>Mi sono messo in testa di percorrere la via Francigena a piedi con un gruppo di amici: quarantacinque giorni tra boschi secolari, valli disabitate e borghi suggestivi. Nella repentina decisione di attraversare l'Italia lungo le strade che vanno dal Gran San Bernardo a Roma e da Roma alla Puglia non ho fatto che richiamarmi al principio secondo il quale "camminando ci penserò". A cosa? A tutto più o meno: lavoro, costumi, pochissima politica e piaceri. Mentre mi chiedo se davvero camminare apra la mente e vivifichi lo spirito, non mancano appuntamenti pianificati e incontri "accidentali come in ogni on the road che si rispetti: contadini centenari e giovani che hanno scelto di vivere da eremiti, rockstar e artisti, ecclesiasti intransigenti e loschi malavitosi. Lungo la strada germogliano storie antichissime e struggenti che ci parlano da vicino, troppo conosciute da ognuno di noi per essere declinate al singolare.</p>
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Ci si diverte molto a leggere questo libro, sorta di «Una cosa divertente che non farò mai più» di DFW ma lungo una via sacra. Pierantozzi dissacra, ironizza, commuove, ma soprattutto scrive da dio.

Titolo, presentazione e copertina fuorvianti: il cammino e la Via Francigena sono solo un pretesto per attirare i lettori verso un libro vuoto, scritto male e pieno di luoghi comuni. L’autore poteva tranquillamente starsene sul divano, visto che del fascino e della filosofia del cammino (anche laico, non legato al pellegrinaggio cristiano) sembra proprio non aver compreso nulla. Gli aneddoti sembrano spesso inventati di sana pianta, funzionali soltanto al bisogno di essere al centro della narrazione, mentre gli stereotipi abbondano e rendono l’intero libro insipido e irritante.

libro carino, niente più, di un autore sopravvalutato e ammanicatissimo