Tutti i santi giorni Scarica PDF EPUB

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Tutti i santi giorni

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Titolo: <strong>Tutti i santi giorni</strong></br></br>
Autore: <strong>Michele Serra</strong></br></br>
Editore: <strong>Feltrinelli</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2006</strong></br></br>
EAN: <strong>9788807490460</strong></br></br>

<p>Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere come se scrivere fosse una misura di igiene mentale, una ginnastica emotiva, uno sgranchire la ragione, cercando di riattivare se stessi, ogni mattina, per non lasciarsi sopraffare dal troppo che accade. È quanto fa da anni Michele Serra su "Repubblica". È un libro questo all'insegna della conversazione e della civiltà della conversazione. Un'efficace sintesi della migliore vena di Serra e dunque, implicitamente, dei suoi lettori.</p>
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ENCICLOPEDIA DEI <strong>SANTI</strong> - Il piu' completo ed aggiornato elenco dei <strong>Santi</strong>, Beati e testimoni della fede. Per ogni santo: biografia, immagini, cronologia, patronato <br/>Scheda film <strong>Tutti i santi giorni</strong> (2012) | Leggi la recensione, trama, cast completo, critica e guarda trailer, foto, immagini, poster e locandina del film diretto da <br/>Video incorporato · Autore: Alberto Crespi. Una vacanza? Una gitarella nel disimpegno? Tutt’altro. <strong>Tutti i santi giorni</strong> è in tutto e per tutto un film di Paolo Virzì ed è forse 
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Sveglia. Aperti gli occhi e arrivati in cucina, la televisione ci accoglie con notizie di cronaca che rollano in sequenza e riproposizioni catodiche delle “prime” sulla stampa. Eppure c’è un modo diverso per iniziare la giornata, basta aprire la rubrica Amaca per scoprire che il brunch che fa tanto chic a base di sciroppo d’acero - checché se ne dica - difficilmente attecchirà in Italia, meglio tenersi stretta la lasagna allora! Oppure possiamo trovare il modo per sdrammatizzare le numerose catastrofi animali e le interminabili febbri e virus apocalittici tanto amati dall’industria farmaceutica e - guarda caso - sempre più spesso all’interno dei servizi di informazioni: oliati da inserzionisti pubblicitari delle stesse corporazione farmaceutiche. E come commentare tutto quello spargimento di tette rigonfie, accompagnate da quei bellissimi e succosi culi che immancabilmente trapassano lo schermo per venirci incontro e soccorrerci? Per fortuna la giornata è ancora lunga e, prima che venga sera, avremo affrontato papi scandalizzati da Harry Potter, cacciatori di felini, sondaggi e dati auditel, Tg noir e cadaveri, terrorismo e globalizzazione, politica e integrazione e molto altro ancora… Tutti i santi giorni è la raccolta di una cinquantina di pezzi che Michele Serra ha battuto negli anni - si va dal 1998 al 2005 - per le colonne di Repubblica. Sapientemente rieditati e rivisti, gli articoli escono dalle pagine del Quotidiano per rientrare in quelle del volume edito da Feltrinelli. Disposti cronologicamente in modo da accompagnare la nostra giornata - iniziando dalla sveglia sino alla buonanotte, con un augurio per il domani - questa serie di spunti ha l’intento di brutalizzati i luoghi comuni dell’informazione e - sbrigato in fretta il compito di sottolineare il rincoglionimento italiano da qualche decennio a questa parte - il libro di Serra funziona come un impareggiabile breviario di opinione che, con sagace ironia e amore per lo sberleffo, riesce a sdrammatizzare un’un’attualità per altri versi disarmante.

E’ un buon libro, ma niente di eccezionale. Non mi piace il modo dell’autore di «cesellare» in continuazione, utilizzando periodi lunghi e complessi e terminologie troppo ricercate, solo per sembrare colto e originale, mentre l’unico risultato è quello di rendere la lettura sfiancante e poco scorrevole. I contenuti, però, ci sono.

Ancora una volta la satira pungente di Serra ci aiuta al analizzare l’Italia. Ci ricorda chi siamo e quello che stiamo diventando.

Mi piace sempre come esprime il sentire: i suoi commenti sono equilibrati e mai banali dà voce a quello che pensiamo in tanti, e lo fa con garbo ed ironia. Ebbene sì, sono una di quelle persone che salta le prime pagine del giornale per leggere subito la sua amaca…

Con tutti gli articoli e le «Amache» pubblicate su Repubblica sembra che siano state scelte quelle più insipide. Se pubblicassero certi articoli del mitico Cuore (di Serra, non di De Amicis) allora sì…