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Veramente brutto ! E’ il primo libro di Patterson che che leggo ma, con ogni probabilità anche l’ultimo ! Trama poco credibile, situazioni analizzate in maniera troppo superficiale senza mai spiegare come si arrivi a determinate conclusioni. I vari Crais, Connelly, Deaver sono decisamente di un altro pianeta….
Allora, premnetto che è il primo romanzo di Patterson che leggo, e l’ho trovato troppo scorrevole, troppo superficiale, sarà che sono abituato a Connelly, ma è troppo, troppo facile scrivere : « Una traccia cartacea mi condusse a…….» e poi non spiegarla approfonditamente. Nei thriller, i lettori devono scprire chi è l’artefice di tutto, e così lui ci toglie il bello, xkè non ci da indizi.
Veramente brutto. Sequenze di avvenimenti illogiche. Il libro non ha struttura, sembra una serie di avvenimenti in successione senza alcun collegamento. Non c’è indagine, non ci sono motivazioni, non c’è rapporto causa-effetto. 300 pagine di chiacchere prive di fondamento risolte in 10 facciate che non hanno alcun senso… Cross più che un detective sembra un fattorino fatto rimbalzare in giro per il mondo… Dopo 200 pagine di vuoto se ne esce con un fantastico «Una pista cartacea mi condusse…». Quale pista? Dove l’ha ricavata? Perchè non prima? Non si può lasciare il lettore «al di fuori del libro». Aggiungete che tra l’altro la costruzione di alcune frasi è tanto elementare da risultare irritante. RISPARMIATEVELO!!!!
Salvando il personaggio di Alex Cross che ormai ci è familiare come un amico, per il resto il libro è mediocre. Stavolta, infatti, Patterson cerca il colpo di scena a ogni costo senza motivarlo e palesando che le fondamenta su cui si regge sono davvero fragili. Mi sa che neanche lui aveva le idee chiare sull’identità del Lupo! Delusione.