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Non conoscevo l’autore, e me ne pento, un libro che leggi velocemente, una volta iniziato non ho saputo/potuto staccarmi fino ad arrivare in fondo, la bicicletta come pretesto-veicolo per raccontarci una storia di rapporti personali,tra diverse culture e smitizzare alcune fobie dei nostri giorni.
Biografando una bicicletta, con il suo secondo romanzo Michele Marziani ci accompagna dentro un’altra storia di uomini e di donne che sfidano il destino con il coraggio delle loro scelte, e provano a intendersi senza fra-intendersi. Il microcosmo urbano milanese in cui i personaggi transitano le loro esistenze diventa a poco poco il teatro-mondo, perche’ cercare la felicita’ e’ la legge universale del desiderio. Servendosi di un linguaggio disincantato, Michele Marziani racconta l’incanto di chi ancora crede all’amore e all’amicizia, come fondamento di una utopia sociale della liberta’ ‘di essere’, piuttosto che ‘di dover essere’ a tutti i costi. Come diceva Italo Calvino: un classico e’ un libro che alla prima lettura ti sembra di conoscerlo da sempre, e allo stesso tempo ogni rilettura e’ sempre una prima lettura. Questo mi e’ accaduto con Umberto Dei, ed e’ il migliore augurio che rivolgo ai tanti lettori che si imbatteranno tra le parole di Michele Marziani. All’autore auguro solo lunga vita, e tanto inchiostro a sua disposizione.
L’ennesima conferma del talento narrativo di Michele Marziani viene da questo romanzo, in cui lo scrittore si serve della storia di una prestigiosa casa ciclistica italiana, quale appunto la Umberto Dei, per raccontarci amori, disillusioni, pregiudizi, passioni, finanza, cultura gastronomica e soprattutto umanità nuda e cruda, a volte spiazzante, travolgente, sempre accattivante. Decisamente un libro da leggere. fatevi avanti lettori…
Immancabile: per chi ama la bicicletta come mezzo tradizional/rivoluzionario, per chi ama l’amore, per chi ama le piccole cose e i grandi spazi, per chi non da nulla per scontato, per chi non ha mai finito di crescere, per chi ha il coraggio di cambiare e per tanti altri… Il linguaggio sempre in bilico tra la riflessione solo pensata e la conversazione franca e diretta ti coinvolge e contribuisce a fare di questo libro una sceneggiatura già pronta. Hai l’impressione di essere lì in quel laboratorio dove l’arte della riparazione della bicicletta è in realtà spazio degli affetti. Si legge in un lampo e, come un buon vino, lascia a lungo il gusto profondo per la vita.