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Non ci siamo proprio con questo libro e per me che sono un lettore della George è un colpo al cuore. Premetto che se non avete finito di leggerlo non andate avanti nel mio discorso. Il romanzo vede un’improbabile svolta dei personaggi (anche se a ben pensare Linley è stato sempre attratto dalle gonnelle ed ha fatto follie, basta ricordare il viaggio a Santa Barbara per Deborah, la storia con la locandiera di Scuola Omicidi poi con Helen la situazione era leggermente cambiata),ma è l’intera storia che non funziona, l’intero impianto che è costruito male. Una delle caratteristiche dei libri della George è stata quella di incrociare la vicenda del libro con l’introspezione dei personaggi e delle loro vicende personali. Ma in questo libro è addirittura il contrario:sembra di leggere un libro sui nostri eroi dove la morte di Ian è un dannato particolare su cui perdere qualche pagina. Ma stiamo leggendo un libro rosa o giallo? Perchè di giallo non c’è nulla: la morte di Ian appare da subito per quello che è, il coinvolgimento di Scotland Yard appare un pò forzato, quello di Deborah e Simon addirittura è assurdo (capisco Simon ma perchè Deborah viene coinvolta inizialmente dall’immagine,se non quello di voler intrecciare la sua storia con quella di Alatea?) Ma poi pensate a Bernard che chiama Scotland Yard per farla indagare: una qualsiasi persona di buon senso sarebbe tornata a casa dalla moglie e avrebbe detto che non c’era nulla da fare, Scotland Yard non poteva riaprire un caso senza prove. Ma il peggio del libro secondo me sta nel finale: Barbara (sempre il miglior personaggio della saga) scopre la reale natura di Alatea (mah!!) Ebbene??? Perchè Linley diretto a Londra deve tornare indietro per parlare con Alatea? Qual’è il movente dell’assassino??? La scena finale è senza senso, quasi un pretesto per creare l’equivoco finale che è più da Woodehouse che da George: 3 dialoghi consecutivi dove le persone parlano di cose diverse senza accorgersi dii nulla. Un incubo
Aiuto … chiamate Linley .. è scomparsa Elizabeth George!!! Deludente, a tratti ripetitivo se non addirittura noioso, ho fatto veramente fatica a finirlo. Che la George avesse perso il suo stile lo si era già capito con «La donna che vestiva di rosso» … ma prima di dichiarare la sua ‘caduta libera’ le concederò una chance nel leggere il suo ultimo libro .. sequel di quanto lasciato in sospeso in questo..
No, decisamente un libro che non parte!!!!! Ho letto quasi tutti i suoi libri ma con questo ho dovuto fermarmi!!!!!
Non è all’altezza degli altri libri scritti dalla George, soprattutto le storie sono veramente eccessive. Va bene la problematica di Ian, va bene quella di Tim ma la storia di Alatea mi sembra troppo!! Peccato.