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Un ermellino a Cernopol

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Titolo: <strong>Un ermellino a Cernopol</strong></br></br>
Autore: <strong>Gregor von Rezzori</strong></br></br>
Editore: <strong>Guanda</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788823502482</strong></br></br>

<p>Sono ammantati di un fascino fiabesco i protagonisti di quell'enigma che è, per i bambini, la realtà degli adulti. Ed ecco allora, circondato da un'aura di pacata ma intangibile autorità, il prefetto Tarangolian, saggio conoscitore degli intrighi della società e del cuore umano. Ed ecco Pasckano, tragico truffatore dalla ferinità quasi leggendaria e poi le donne, portatrici dei misteri più profondi. E ancora imbroglioni luciferini e cavalieri, nobili dame, fanciulle purissime e streghe temibili: sono gli abitanti di Cernopol, immaginario crocevia di mille popoli e tradizioni al tramonto dell'impero austroungarico. Filo conduttore delle tante vicende è la devozione dei bambini per un eroe puro e senza macchia, il maggiore Tildy che, per difendere l'onore della sua affascinante e malatissima moglie, sfida a duello tutta l'alta gerarchia dell'esercito in cui serve. E se il maggiore, con la sua granitica serietà e l'inettitudine nell'arte della finzione e del compromesso, diventa lo zimbello ideale per lo scaltro popolo di Cernopol, per i bambini il destino di questo cavaliere dalla triste figura è il malinconico simbolo dell'uscita dall'infanzia e della fragilità di un mondo ambiguo e tutt'altro che perfetto, ma ricco di poesia e umanità. Introduzione di Claudio Magris.</p>
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Formalmente indipendente dal 1877 e repubblica dal 1947, la Romania, sottoposta a regime comunista dalla fine della seconda guerra mondiale, si liberava della 
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Fierezza e candore nel destino di un senza luogo, tragica parabola di un uomo (un militare) che sfida il ridicolo del sociale e le derisioni del prossimo pur di difendere principi e valori del suo universo di dentro. La traccia di un eroe severo e incantevole nel ricordo di due bambini si rovescia nel profilo dell’inetto totale nelle gerarchie di un mondo perso nei propri arrivismi comodi. In letteratura gli zimbelli sono amatissimi, i perdenti sono i migliori, e non c’è in effetti terreno più splendido dove i loro cuori possano fiorire e rendersi eterni. E’ una legge, un dogma. Libro meraviglioso, torrente di riflessione e di poesia addentellate in un solo nodo, la vita che scivola, l’amore che si para contro sfortune e sfregi di un paesaggio umano brulicante di nulla, di fasto odioso, invidie, interessi bassissimi, convenzione flaccida. Romanzo stupendo, ricchissimo, sfondo e dettaglio di un’epoca che sta toccando il suo imbrunire, eccesso e pietà dentro una storia che è esempio di commovente grandezza.

Ho molto amato la letteratura mitteleuropea… ma questo Ermellino mi sembra che ne sia solo un epigono, manierato e con un gusto (gusto?) del particolare a volte estenuante…

Chi ama Von Rezzori ritroverà in questo romanzo dall’ampio respiro la vera anima dello scrittore. Sontuoso, raffinato, lucido, sensibile e straordinariamente profondo. Una lettura sicuramente destinata ad un pubblico esigente e selezionato ove, come spesso accade nelle opere di Von Rezzori, l’elemento autobiografico è insito nella struttura psicologica del libro. La vera ed unica protagonista del romanzo è Cernopol, trasfigurazione immaginaria della città natale dello scrittore. Una città a metà tra Oriente ed Occidente, vero coacervo di razze, di religioni e di costumi. Le descrizioni sono perfette, straordinarie nella loro nitidezza. Ogni personaggio è analizzato, dal punto di vista psicologico ma anche fisico, nel più piccolo particolare. Nulla sfugge all’analisi di Von Rezzori, nulla potrebbe essere stato descritto meglio. Un capolavoro straordinariamente avvincente di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi.

l’unica riserva che mi azzardo ad avanzare su questa magistrale narrazione è il titolo, forse non del tutto felice. per il resto von rezzori ci restituisce mirabilmente il fascino struggente, elegiaco ma anche vibrante e storicamente problematico della mitteleuropa asburgica al tramonto. i suoi personaggi incantano per finezza , arguzia e gusto del vivere perfetti interpreti di un tempo irrimediabilmente perduto. E ci insegnano a fare i conti con quell’affascinante melting pot di lingue e culture che, con le dovute differenze, cominciamo a vivere e a capire anche noi, nell’italia dei nostri giorni.