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Un piano per salvare il pianeta

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Titolo: <strong>Un piano per salvare il pianeta</strong></br></br>
Autore: <strong>Nicholas Stern</strong></br></br>
Editore: <strong>Feltrinelli</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2009</strong></br></br>
EAN: <strong>9788807171659</strong></br></br>

<p>Affrontare il problema del clima può richiedere misure costose. Ma non fare nulla e non fermare il riscaldamento del pianeta costerà molto, molto di più. Per tutti. È questo l'allarme lanciato da uno dei maggiori economisti del mondo, Nicholas Stern, già autore della più importante indagine esistente sulle conseguenze economiche dei cambiamenti climatici. Il mondo si trova oggi in un momento delicatissimo. Il modello tradizionale di sviluppo si è inceppato ed è urgente pensare un nuovo modello basato su un basso uso di combustibili tradizionali. Occorre avviare subito azioni concrete: definire precisi obiettivi di riduzione delle emissioni, bloccare la deforestazione, varare efficaci strategie di adattamento, sostenere l'innovazione e l'impiego di tecnologie a bassa componente di idrocarburi. Chi pensi che l'attuale crisi dell'economia mondiale dovrebbe portare a un rinvio di queste misure commette un errore madornale. Al contrario, proprio i disastri finanziari mostrano cosa può succedere quando si ignorino troppo a lungo gli inequivocabili segnali di rischio. E oggi solo una efficace strategia ambientale potrà far tornare a una nuova fase di crescita più sicura, più equa, più pulita.</p>
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Per il rapporto Stern, valido in termini di sintesi complessiva e di efficacia divulgativa, il cambiamento climatico e l’uso indiscriminato delle risorse disponibili sono talmente ad uno stadio avanzato che non é pensabile una crescita continua ai ritmi attuali senza gravi conseguenze (il rapporto Stern parla di una forbice tra il 85% e il 100% di probabilità di mutamenti radicali del clima nel 2050 se non venissero adottati provvedimenti seri). In più rimane aperto il conflitto esistente tra il “diritto “ dei grandi paesi in via di sviluppo di migliorare la loro condizioni di vita, e quindi di avere fonti di energia a buon mercato (anche se inquinanti), e la necessità di contenere le emissioni a livello globale. Le proposte formulate sono condivisibili e studiate nei minimi dettagli. Il libro, frutto del lavoro di anni di uno dei massimi consulenti mondiali di strategie economico-politiche, lasciano ai lettori un senso di impotenza, disorientamento e incredulità. Se tanto in «alto» si arriva a tali conclusioni, dove dobbiamo collocare gli esiti dell’ultimo vertice di Copenaghen?