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Ho letto tutti i suoi libri e sono perfettamente d’accordo con chi parla di una vera involuzione narrativa. Per questo libro in particolare, mi associo a chi lo definisce inverosimile, ripetitivo e pieno di errori grossolani (v. cognomi dei personaggi, per dirne una). Il ritratto dell’Italia e del nostro sistema è costruito su avvilenti luoghi comuni. Non lo consiglio proprio.
Premetto che fin da ragazzina ho avuto una passione smodata per i thriller inglesi e per i libri della George in particolare. Riconosco che gli ultimi romanzi, da «Prima di ucciderla» per intenderci, sono di livello nettamente inferiore agli altri. Di questo l’intreccio non è male, ma le sciatterie e i luoghi comuni sull’Italia mi hanno infastidita enormemente. A partire dai cognomi dei personaggii italiani: un toscano Lo Bianco?? Capitano Merenda??? sig. Squali??? Maddai… Senza contare gli errori grossolani sul sistema giudiziario che fa sembrare l’Italia un paese del Terzo Mondo (che figura fa il PM?!) Un ispettore che praticamente da solo indaga sul probabile rapimento di un bambina inglese in un territorio che campa sul turismo, come minimo si sarebbe mosso il Questore con tutto il personale al seguito, vi ricordata la storia della piccola Maddie in Portogallo? Per fortuna non conosco Lucca e non ho potuto scoprire altre magagne sulla città, ma sicuramente ci sono. Una banale ricerca su Internet avrebbe permesso di evitare errori davvero macroscopici. Grossa delusione!
Premetto due cose: 1)sono un lettore appassionato della George ed ho letto tutta la serie Linley/Havers. 2) le due stelle anzichè la bocciatura senz’appello è dovuto al fatto che il libro è un pò meglio rispetto al Castello di Inganni. Proprio per questo bisogna essere sinceri: dopo «Nessun Testimone» i libri hanno subito un’involuzione pazzesca, con trame sempre meno credibili e personaggi in preda a nevrosi. Questo libro rispetto al penultimo è sicuramente un passo avanti (ma fare peggio di «Un Castello di Inganni» era sinceramente difficile): la trama è costruita e appassiona il lettore. Quello che delude è secondo me un’approssimativa ricostruzione del sistema giudiziario e polizesco italiano (l’idea che ha la George del PM italiano è quanto meno balzana) ed anche una Barbara Havers che sembra una scheggia impazzita, senza che questo abbia gravi conseguenze (ma avete idea di un poliziotto di Scotland Yard che si comporta come una psicopatica senza che nessuno possa fermarla). Le descrizioni di Lucca e dei personaggi italiani è frutto del meglio sui pregiudizi sull’Italia (temo che la George non sia mai stata a Lucca in vita sua). Insomma aspetto con ansia il ritorno della George agli splendidi libri scritti prima che la morte di Lady Helen portassero lei più che i suoi personaggi in un buio pesto.
Non potevo crederci ma devo aggiungere anche la mia profonda delusione! Si legge ma con tempi infiniti!