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Anche con questo ottavo romanzo della ormai nota saga sulle fate, o precisamente sui fey, l’autrice non delude gli appassionati lettori. Meredith Gentry, principessa sidhe unseelie di Faerie, ormai in attesa di due gemelli, in veste di investigatrice a Los Angeles per la Grey Detective Agency, viene chiamata dalla sua amica Lucy Tate ad esaminare una raccapricciante scena del crimine. Dodici demi-fey o piccoli fey alati sono stati uccisi ed i loro corpi disposti ad arte come le pagine di un libro illustrato. Chi è il colpevole di questi omicidi? Un essere umano o qualcuno appartenente magari alla Corte Unseelie, la Corte Oscura, quella di cui a Merry fu offerto il trono? Colpisce, come sempre, l’amore che l’autrice nutre per i dettagli che utilizza nelle descrizioni delle varie scene, degli ambienti e paesaggi e dei personaggi. Riesce con l’utilizzo delle parole ad incantarti e portarti a sognare di questi bellissimi ed immortali guerrieri sidhe, a farti rabbrividire parlando di quella razza antica e pericolosa nota come Fear dearg, a farti arrossire descrivendo le ore d’amore trascorse con queste creature dagli straordinari equipaggiamenti erotici umani… Ormai, a questo punto della saga, non ci si dovrebbe più stupire per il fatto che la varietà in fatto di uomini per i sidhe non sia una cosa sbagliata o strana. La lettura è molto piacevole e scorrevole e i momenti di suspense sono ben alternati a scene di sesso sfrenato. Ovviamente consigliato a chi ormai ha già letto e segue con passione questa serie consigliato anche a chi vuole approcciarsi per la prima volta al magico mondo dei fey. Una lettura ben equilibrata che regala piacevolissimi momenti in sua compagnia e lascia gli affezionati in trepidante attesa del seguito.