|
Veramente molto molto bello. Come TUTTI i libri della Dunne, coinvolge, lega e vorresti che non finisse mai. L’ho letto d’un fiato, ma con la voglia di centellinarlo, per non farlo mai finire….come un avaro, centellina il denaro. DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE.
Uno di quei libri che iniziano lentamente, che non capisci dove vogliano andare a parare e poi non puoi smettere di leggere. Il ritmo non è serrato ma gli eventi, quasi sempre tragici e dolorosi, si susseguono e tu vuoi sapere come andrà, cosa succederà, se ci sarà una fine. E la fine c’è, ovviamente, ma ti lascia tanta amarezza e un po’ di pace per almeno una delle protagoniste.
Con uno stile ruvido, intenso, assai poco incline al romantico, pulito e lineare, in certi passaggi volutamente gelido, l’autrice racconta la storia in simultanea di due donne: la spagnola Pilar e l’irlandese Calista. Un venerdì di luglio, anno 1989, Spagna. Una donna Calista aspetta, in completa solitudine, in una villa a Torre de Santa Juanita una telefonata che dovrà portarle una notizia vitale. Pilar si appresta ad iniziare le sue incombenze di portinaia dentro uno stabile di Madrid, ma un evento inaspettato, quanto tragico, sconvolgerà tutti i suoi piani. Da quel giorno l’autrice va a ritroso a raccontare alternativamente la vita delle due protagoniste, che si dipanano tra la Spagna, Irlanda, Inghilterra per arrivare fino a Cipro. Vite che passano vicinissime, che si intersecano, ma che, per uno strano scherzo del destino, non si accomuneranno mai del tutto fino alla fine. Vite difficilissime, segnate da errori e grandi dolori. Due donne con radici profondamente diverse ma accomunate da «un terribile amore»che, accolto con motivazioni diverse, in balia di sentimenti che stordiscono, le renderà entrambe prigioniere della ragnatela tessuta da abili ragni, che condizioneranno pesantemente la loro vita. Arrivate a toccare il fondo, troveranno la forza che altri avevano cercato di annientare, per ricostruirsi, ma nuove prove e nuovi dolori le attendono sul cammino. Le storie finiscono là dove erano cominciate e il cerchio si chiude forse non come si saremmo aspettate o avremmo voluto, ma, secondo me, è quello che ci propone la vita, della quale non siamo registi assoluti
Racconto al femminile carico di pathos, con descrizioni precise, dettagliate. Una pellicola che scorre e mette a fuoco azioni, dialoghi, emozioni fortissime. Presenza costante il dolore, per la mancanza di vero amore, per lo smarrimento, la ricerca disperata di una realizzazione personale, un riscatto che possa portare ad un cambiamento di vita vero, profondo. Luoghi diversi, lontani tra loro. Esistenze che alla fine si ricongiungono. Scrittura straordinaria, al cardiopalma, che tiene incollati al racconto man mano che questo si dipana, aumentando la tensione emotiva. Mondi femminili, situazioni diverse, accomunate da sofferenze profonde e crudeli, che matureranno scelte altrettanto dolorose e crudeli. Il coraggio di scegliere e agire, sempre, in qualsiasi situazione. - Dopo avere «consumato» la lettura di questo potentissimo romanzo in pochissimo tempo, ho dovuto conservare un lungo silenzio e spazio nella mia anima. Per giorni e notti la mia mente e il mio cuore hanno posto domande, alle quali, però, non sono certa di avere trovato tutte le risposte. (Pat)