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La silloge di Dario Bellandi mi ha ricordato il famosissimo film «il postino».Massimo Troisi in una sua frase dice al poeta Pablo Neruda:la poesia non è di chi la scrive,ma è di chi serve e in questa raccolta del Bellandi,la poesia serve per capire attraverso una voce segreta le gioie e le tristezze a volte insormontabili,di una vita vissuta sempre con un occhio verso la poesia,a volte in metafora altre diretta,come se una voce narrante si mettesse al tuo servizio. Più che da leggere e da rileggere in ogni momento.
Definirei Dario Bellandi «il poeta esistenziale» in quanto le sue poesie, mai troppo troppo sdolcinate e retoriche, rispecchiano l’essenza del proprio sé lungo percorsi di vita quotidiana, piena di sensazioni che tornano a galla attraverso odori, voci e amori, complici della sua vena poetica nata quasi insieme a lui. Ci proietta, con i suoi versi, a calpestare le sue strade lastricate, ad annusare i profumi della campagna, a voler carpire i suoi segreti celati in metafore viola, ad ascoltare le note del vento che manda melodie di sottofondo, a percepire le gioie di un amore vissuto, a condividere il suo dolore per la madre che ricorda quasi gridando / «Alfine vorrei riposare cent’anni sul tuo seno»/. Dario Bellandi rende viva ogni sua poesia così che si muovono gli ulivi al vento e vedi volare gli uccelli, ti arrivano davvero gli odori del pane fresco, dei fiori di campo, della resina dei pini rende vivi addirittura i personaggi di un semplice ventaglio, senti il nitrire dei cavalli che lo aspettano dentro un sogno di libertà dona l’anima perfino ad un cavallo di bronzo.
Una raccolta di poesie da non perdere…chi apprezza la poesia ne saprà certamente cogliere la profondità.I versi di Dario Bellandi «abbracciano» momenti di vita in cui tutti ci possiamo immedesimare,ci parlano!Quadrifoglio,voce segreta,distacco,il divino catalogo,petalo di rosa,sellare i cavalli sono solo alcune delle poesie che fanno parte di questa silloge…ogni volta che si leggono suscitano emozioni sempre diverse!