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Volevo solo vendere la pizza. Le disavventure di un piccolo imprenditore

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Titolo: <strong>Volevo solo vendere la pizza. Le disavventure di un piccolo imprenditore</strong></br></br>
Autore: <strong>Luigi Furini</strong></br></br>
Editore: <strong>Garzanti Libri</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2009</strong></br></br>
EAN: <strong>9788811680895</strong></br></br>

<p>Dove è più facile aprire un'impresa? In un paese dove si possono fare affari con relativa semplicità. Nella classifica della Banca Mondiale, l'Italia è all'820° posto, dopo il Kazakhistan, la Serbia, la Giordania e la Colombia. Merito della nostra infernale burocrazia. Un giornalista prova a diventare imprenditore. Segue i corsi di primo soccorso, quello antincendio, quello sulla prevenzione degli infortuni. Frequenta commercialisti e avvocati. Informa le "lavoratrici gestanti" dei rischi che corrono - ma solo quelle "di età superiore ad anni 15". E poi c'è l'Asl con tutti i regolamenti sull'igiene e l'obbligo di installare e numerare le trappole per topi (non basta il topicida vogliono fare una statistica?). C'è persino il decalogo che insegna quando bisogna lavarsi le mani. Compra centinaia di marche da bollo, compila (e paga) un'infinità di bollettini postali. Sei mesi dopo e con centomila euro di meno, apre finalmente l'attività: un piccolo negozio di pizza d'asporto. Ma a quel punto si trova a dover fare i conti con i cosiddetti "lavoratori" e con i sindacati. Dopo due anni infernali, chiuderà bottega. L'eccessiva rigidità nei rapporti di lavoro porta a un eccesso di flessibilità? Le leggi troppo restrittive spingono inevitabilmente verso l'economia sommersa e il lavoro nero? Sono i temi di discussione in questi mesi caldi, mentre si parla di riforma della Legge Biagi. Quello di Gigi Furini non è un trattato di economia del lavoro. È il resoconto di due anni impossibili...</p>
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Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale <br/>http://www.lastampa.it/2017/01/20/economia/con-portalettere-e-finanza-le-poste-fanno-coesione-sociale-Qw1pq66TWRzp1yLHuQtlEI/pagina.html “Le Poste sono privatizzate <br/>dans une cantine menu cantine scolaire canto cantina midi lamborghini canto en cantine cantine aperte 29 cantina produttori cantine sociali d une cantine s cantina <br/>VACANZA - cardpostage.com  vacanza
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Da leggere assolutamente! La realtà …la verità

Davvero un bel libro con uno stile chiaro e molto scorrevole. Alla fine e’ quasi impossibile riuscire a credere che tutto cio’ sia realmente accaduto, poi ci pensi bene e ti accorgi che di esempi simili ce ne sono tanti. Davvero complimenti a Furini, soprattutto per aver divulgato il tutto!

spietaamente comico, maledettamente vero… bravo furini!

Il problema di questo libro è l’autore. Non perchè scriva male, anzi. Il problema è che una storia del genere è credibile e veridica se «viene dal basso

Alla faccia di chi sostiene che chiunque in Italia può realizzare un impresa e di chi eventualmente volesse mettere in dubbio gli accadimenti descritti nel libro di Furini: per esperienza indiretta posso confermare che non è per niente facile, tutt’altro. Ho trovato nel libro una lucida e onesta testimonianza del tentativo di inserirsi nello spinoso sistema della (piccola) impresa in Italia: nel nostro Paese di solito è più che difficile avviare un’attività partendo da zero, a causa soprattutto di una burocrazia cieca e mostruosa, ma una volta avviata è altrettanto arduo rimanere a galla tra chi reclama i suoi diritti, un fisco integerrimo e insaziabile, un credito con tassi da usura. Ed ecco che si appalesa il fenomeno “cinese” (ma non è l’unico) in Italia: ma loro come fanno? Un libro denuncia che dovrebbe fare riflettere per cambiare e migliorare noi e il nostro Paese.