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Ho letto questo romanzo tutto d’un fiato: la trama è limpida, scorrevole, con un montaggio alternato che la rende anche molto rapida. Scene troppo lunghe la appesantirebbero. Un rimbalzo continuo tra storia e attualità, con personaggi verosimili e a modo loro affascinanti: dal piemme che si fa le canne, alla ballerina svampita, passando per l’ispettore infiltrato nella malavita, capace di mostrare personalità e carattere. Penso che Cassani abbia ben sposato uno dei principi fondamentali della narrativa moderna: show, don’t tell. Ovvero mostra, non raccontare. Lascia agire i personaggi, e fai in modo che siano loro a tessere la storia. Ho già messo in carrello sottotraccia e pioggia battente!
… E’ la prima volta che leggo Massimo Cassani ed il libro mi è discretamente piaciuto … Belle le descrizioni di una Milano diversa dal solito, tutta intorno alla brulicante Via Padova, belli alcuni personaggi, ma la storia è troppo arrovellata e soffre di alcuni equilibrismi logici che «sgonfiano» la tensione, in bilico tra Storia e realtà presente … Il personaggio meno riuscito e meno credibile (dispiace dirlo) è proprio il protagonista Commissario Micuzzi : va bene la figura dell’antieroe e della modestia, ma qui si è veramente esagerato, sfiorando il «macchiettismo» che per un giallo non è proprio il massimo … Bella invece l’idea dei proverbi in milanese che seguono la narrazione …