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Testarda fino alla fine ho cercato a tutti i costi di finirlo, ma a un centinaio di pagine dalla conclusione mi sono arresa e l’ho abbandonato. Mi dispiace per chi l’ha apprezzato, ma a mio avviso è di una noia intollerabile. Pagine infinite di descrizioni e dialoghi praticamente inesistenti, come si confà ai libri della Allende, peccato che la storia di Zorro dovrebbe forse essere un pò più movimentata e appassionante (queste almeno erano le mie aspettative). La trama è lenta e i personaggi rimangono superficiali, non riuscendo ad appassionare quasi mai. Nonostante non fosse un romanzo voluminoso, mi è sembrato lungo da morire e in alcuni passaggi proprio inutile e pesante. Il 2/5 per il buon nome dell’autrice e perchè comunque si salva lo stile impeccabile
Nessuno si stupisce se si afferma che « I tre moschettieri» di A. Dumas è un capolavoro della letteratura mondiale di tutti i tempi, quindi perché non affermare che «Zorro» di I. Allende è un gran bel libro. Certo, è un racconto leggero, ma ci puoi trovare avventura , amore , umorismo ed è scritto con grande sapienza. Non è poco, vero? Soprattutto considerando che i libri del genere spesso sono piuttosto deludenti. Ottima l’idea di creare un passato ad uno degli eroi che più si amano quando si è bambini, ottima l’idea di dare nuova vita ad un personaggio che nel suo desiderio di giustizia trova una ragione di vita. Adorabilmente ingenuo in molti suoi punti si fa leggere con un sorriso ed aiuta a sognare avventure senza macchia ne paura.
A me è piaciuto moltissimo, come tutti i libri della Allende è carico di magia. Avvincente e divertente.
isabel allende è abile nel regalarci storie picaresche e dal sapore magico: zorro,da questo punto di vista, non fa eccezione, senza contare che azzeccata è anche la scelta di raccontare l’eroe mascherato che difende i poveri,robin hood latino mericano, una tentazione per tutti i fan della scrittrice,nonchè per le storie avventurose di tutti i tempi. siamo però lontani sia dai capolavori,sia dall’originalità di isabel vecchia maniera,che ancora non aveva bisogno di imitare se stessa,ma sapeva osare e sorprenderci