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Ajax, la squadra del ghetto. Il calcio e la Shoah

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Titolo: <strong>Ajax, la squadra del ghetto. Il calcio e la Shoah</strong></br></br>
Autore: <strong>Simon Kuper</strong></br></br>
Editore: <strong>I Libri di Isbn/Guidemoizzi</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2005</strong></br></br>
EAN: <strong>9788876380136</strong></br></br>

<p>L'Ajax era la squadra del ghetto di Amsterdam. Ogni domenica, le bancarelle del mercato ebraico chiudevano in tempo per andare a vedere la partita. Poi è arrivato Hitler. Kuper, giornalista e scrittore olandese, racconta la tragedia della Shoah da un'angolazione inedita: quella delle pagine sportive dei vecchi giornali, delle storie dei tifosi e atleti sopravvissuti, degli archivi delle squadre olandesi. L'utilizzo del calcio da parte di Hitler e Mussolini viene calato da Kuper nella cronaca della partita, nella memoria del singolo atto di discriminazione. Il libro contiene un prezioso apparato fotografico: la nazionale inglese che fa il saluto nazista, la faccia di un'ala destra ebrea dell'Ajax, di cui Kuper ricostruisce gli ultimi giorni ad Auschwitz.</p>
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AFC <strong>Ajax Calcio</strong>  Lancieri, Godenzonen (Figli degli Dei) Segni distintivi  Uniformi di gara<br/>giugno20. Monza: "Da Caporetto a Baghdad" Da Caporetto a Baghdad è il titolo dell’ultimo libro di Lorenzo Cremonesi che sarà presentato martedì 20 giugno alle <br/>Riccio Caterina Grottaminarda Caseificio v. Feudo Cortesano, 51 83035 0825/472005 52 The four stroke engine has been good to us. Really, really good.<br/>To link to this poem, put the URL below into your page: <strong>Song of Myself</strong> by Walt <br/>de 3078495 la 1729329 le 1492229 À 1215537 les 1146938 et 1041233 des 891132 en 869788 du 676120 a 657417 un 624129 pour 560727 que 512127 une 491141 dans 
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Un libro particolarissimo e ben scritto che pur svolgendosi sul canovaccio di una «banale» ottica calcistica sfocia in un ambito prettamente storiografico ed eterodosso. Coraggioso, disincantato e, per certi versi, illuminante. Stento a «relegarlo» in una categoria «sportiva» è uno dei libri a cui, per svariati motivi, son più affezionato.

Non è facile da leggere, a volte sembra un po’ rapsodico ma è sempre interessante. Oltre a rivelare qualche scomoda verità sui rapporti tra Olanda e nazismo, fornisce anche molte interessanti notizie sul rapporto tra calcio e guerra e su come i diversi paesi europei hanno vissuto la Shoah (l’Italia non ne esce male, nonostante tutto).

E’ un libro molto interessante, che si legge bene. Racconta alcuni aspetti della Shoah e, in generale, della Seconda Guerra Mondiale, da un’angolazione diversa da quella comune, partendo dalle cronache e dai racconti sportivi. Importante anche perché sfata il mito di un’Olanda «buona» durante il conflitto. Lo consiglio.