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Un thriller vero, poiché anche se la vicenda non è difficile da comprendere ed il mistero non è complicatissimo, la suspense è data dalle situazioni, dai momenti di alta tensione, dai collegamenti fatti col passato, in una terra all’estremo nord, affascinante ma che può risultare tanto inospitale quanto accogliente. Scrittura solida, corposa, che risulta scattante in alcuni punti, più descrittiva in altri, in alcuni passaggi perfino meditativa ed evocativa (merito va dato alla traduttrice). L’idea dello spirito di una delle vittime, che torna e funge da narratore, non è propriamente nuova e del tutto originale, ma sostiene bene il romanzo, dove la descrizione di caratteri e paesaggi, situazioni e vicende non risulta mai pesante o didascalica. Ci sono richiami alla Storia della Lapponia e della Svezia in generale durante il secolo scorso, in particolare nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Anche questa non è più una novità, ormai quasi tutti gli autori di quell’area lo fanno, ma la Larsson è brava, riuscendo, tra laghi ghiacciati e neve onnipresente, a celare e svelare le ire presenti e quelle passate. Le due incaricate delle indagini, una coppia eterogenea ma che funziona, il procuratore Rebecka Martinsson e l’ispettrice Anna-Maria Mella, svolgono il loro lavoro e non ci fanno mancare aggiornamenti sulla loro sfera privata e sulla loro quotidianità. Ma questo arricchisce la narrazione e tali elementi hanno una loro funzione ed un loro ruolo nella vicenda, che cattura il lettore e lo coinvolge fino alla fine. Niente colpi di scena a ripetizione, sorprese ad ogni capitolo o ribaltamenti di trama come se piovesse. Qui lo stile e la bravura si misurano nella giusta dose e nella scrittura che sa come essere sobria, oppure elegante, veloce o rassicurante quando e quanto occorre, senza trucchi o effetti speciali che non lasciano spazio all’analisi.
Un bel libro che si legge volentieri, mai banale. Tuttavia il finale non mi ha entusiasmato e l’aggancio per arrivare all’episodio della guerra mondiale mi sembra un po’ stiracchiato. Bella l’ambientazione nel territorio isolato della Svezia, con un’ambientazione coinvolgente. Interessante anche il personaggio di uno dei due fratelli. Insomma un buon romanzo con qualche chiaroscuro.
Molto bello, lineare, con la solita bellissima ambientazione nel grande Nord della Svezia, e i soliti ben definiti personaggi che ruotano intorno alla protagonista Rebecka Martinsson. Anche in questo caso, la Larsson ci offre non solo la storia e il caso poliziesco da risolvere, ma anche un interessantissimo viaggio nella Svezia cosiddetta «neutrale» della Seconda Guerra Mondiale, e le sue vicende storiche poco conosciute dai piu’. Leggere non solo e’uno straordinario piacere, ma leggendo anche solo letteratura, si impara un’enormita’di cose . Libro senz’altro consigliabilissimo.
a differenza di Sacrificio a Moloch, che e’ bellissimo, questo libro mi ha proprio delusa, orribile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!