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Prendete tre metri sopra il cielo (la ragazza ricca e viziata e il teppistello di strada) e dategli la parvenza di un romanzo colto citando qui e là Cime Tempestose. Mi aspettavo molto meglio, ma già solo alle prime pagine la descrizione di Elena - bellissima, perfettissima, ricchissima, inquieta - avrebbe dovuto farmi capire che mi sbagliavo di grosso.
Essendo nato come sequel paranormale dell’intramontabile classico «Cime tempestose
Aspettavo questo titolo addirittura da giugno 2011, visto il mio imperituro amore per cime tempestose.Ero leggermente scettica, visto che ogni paragone sarebbe stato vano, vacuo, impossibile. Mi sono così convinta che l’autrice non avesse neppure l’idea di mettersi in parallelo con l’originale e questo mi ha convinta a sperare in una buona storia fantasy.Il battage pubblicitario tenuto dalla casa editrice poi mi ha confortata in tutti questi giorni di attesa. Inutile. Alla fine è ovvio che la Giuffrè non volesse paralleli con Cathy e Heathcliff autentici.Ma allora non farli muovere e parlare, no? sotto forma di fantasmi poi. Non mi è piaciuto il libro.Probabilmente perchè mi aspettavo qualcosa di «forte».E qui forza non c’è.Qualcosa di forte come la brughiera, come le passioni radicate che diveltono una intera famiglia, forte come l’egoismo di Cathy e il buio di Heathcliff.Qualcosa di forte come loro pur non essendo loro.Niente. La narrazione scorre piatta, senza grossi stravolgimenti.Piatta, banale e prevedibile.C’è da dire che la Giuffè però sa scrivere, ed anche molto bene.E’ la storia che manca, il romanzo che non c’è.Alla fine non ero nè arrabbiata con i personaggi, nè delusa, nè affezionata.Mi è scivolato addosso così.Senza infamia e senza lode.Peccato perchè la scrittrice scrive bene, e l’idea poteva essere sviluppata, non dico in modo diverso.Ma quanto meno …sviluppata, appunto. Altro esempio in cui le case editrici cavalcano un’onda(in questo caso cime tempestose) ma ti vendono poco.Anche la Fazi mi è in debito.