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L' Armeria di Palazzo Ducale

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<td align="left" style="vertical-align:top">    
Titolo: <strong>L' Armeria di Palazzo Ducale</strong></br></br>
Autore: <strong>Paolo De Lorenzi</strong></br></br>
Editore: <strong>Marsilio</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2012</strong></br></br>
EAN: <strong>9788831713719</strong></br></br>

<p>Una porta massiccia in legno di cedro, costruita con tavole fatte dispendiosamente venire dal Libano nel 1556, custodiva un tempo l'accesso alle Sale d'Armi di Palazzo Ducale. La competenza sulle "Munitioni" - questo l'antico nome del luogo - apparteneva al supremo Consiglio dei Dieci, come testimonia la sigla "cx" incisa sulla placca originale cinquecentesca della serratura, che vi ammetteva per la visita solo re, principi e ospiti eminenti. Da sempre, al fine di tutelare la sicurezza delle assemblee governative, nella sede del potere marciano esisteva un deposito di armi pronte all'uso. Nel XIV secolo fu sistemato accanto al Maggior Consiglio, nella sala - detta perciò dell'Armamento - in cui oggi si ammirano i resti del grande affresco staccato di Guariento con l'Incoronazione della Vergine la suddivisione in due piani dava modo di sfruttare al meglio quello spazio. Il trasferimento nella sede odierna, dapprima una stanza, più tardi altre due già occupate dalla prigione della "Torresella" (sopravvivono, su una parete, numerose iscrizioni tracciate dai detenuti), risale al 1496.</p>
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Le sale dell’ <strong>Armeria</strong> costituiscono oggi un prezioso museo di armi e munizioni di diversa provenienza, il cui nucleo è documentato fin dal XIV secolo e, al tempo <br/>Il medievale <strong>palazzo Ducale</strong> di Venezia, situato nella meravigliosa cornice di Piazza San Marco, conserva al suo interno innumerevoli sorprese: per esempio <strong>l'Armeria</strong>.<br/>Immagine <strong>di Palazzo Ducale</strong>, Venezia: <strong>armeria</strong> - Guarda i 60.470 video e foto amatoriali dei membri di TripAdvisor su <strong>Palazzo Ducale</strong>.<br/><strong>Palazzo Ducale</strong>: Che <strong>armeria</strong>!! - Guarda 17.925 recensioni imparziali, 9.428 foto di viaggiatori, e fantastiche offerte per Venezia, Italia su TripAdvisor.<br/>Durante la visita del <strong>Palazzo Ducale</strong> di Venezia si possono ammirare anche le stanze dell'<strong>Armeria</strong>, che presenta una sorprendente collezione di armi miste: spade <br/><strong>L' armeria</strong> del <strong>Palazzo Ducale</strong> a Venezia è un libro di Umberto Franzoi pubblicato da Canova nella collana Venezia e il Veneto: acquista su IBS a 39.51€!
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La natura e la ragione d’essere di questo libretto rappresentano un vero mistero. Non si tratta evidentemente di una guida che, per quanto ridotta, avrebbe richiesto un minimo di conoscenza del passato di questa importante raccolta e dei pezzi esposti. Non è un saggio storico, gli impropri termini impiegati lo provano senza ombra di dubbio, e neppure un opuscolo per i consueti visitatori frettolosi che non troverebbero alcuna utilità nel suo contenuto. Se il titolo lasciava sperare bene in quanto le sale d’armi del Consiglio dei Dieci (questo è il nome corretto dell’armeria) non hanno ancora una guida degna della loro importanza e neppure, almeno a quanto ci risulta, una schedatura scientificamente accettabile, il prezzo, le dimensioni e sopratutto il contenuto hanno velocemente rivelato il meno che modesto livello dell’opera. Pochi sanno, e fra questi l’autore, che questa raccolta è, da un punto di vista storico e tecnico, la più importante in Italia e una delle principali nel mondo. E che fra gli oggetti esposti figurano le più antiche armi ad accensione automatica conosciute, catturate nel 1508 alle truppe del Duca di Braunschweig nel corso della guerra della Lega di Cambrais. E che «l’archibugio a venti canne» di canne ne ha solo dieci, le altre più corte essendo dei tubi miccia destinati a incendiare la prima delle sei cariche sovrapposte posizionate in ciascuna delle vere canne: errori e inesattezze sono decisamente troppi, considerando anche la modesta lunghezza del testo. Se dalla Fondazione dei Musei Civici non ci si poteva aspettare granché, stupisce che marchi come Skira e Marsilio si siano associati ad una simile iniziativa.