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L' illogica utopia

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Titolo: <strong>L' illogica utopia</strong></br></br>
Autore: <strong>Giorgio Gaber</strong></br></br>
Editore: <strong>Chiarelettere</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2010</strong></br></br>
EAN: <strong>9788861901124</strong></br></br>

<p>È bello quando parla Gaber" canta Enzo Jannacci, l'amico corsaro di sempre, ricordando quanto il signor G, a quarant'anni esatti dalla sua prima apparizione sulla scena del Piccolo Teatro di Milano, rimanga, oltre che fine affabulatore e artista totale, una delle rare coscienze civili del secondo Novecento italiano. Questo libro non vuol essere solo l'"autobiografia" di Gaber, ma anche una sorta di breviario irreligioso per liberi pensatori. Nelle sue parole soffia il vento di una morale di lotta, insieme all'ansia di un'etica nuova e di un ritorno al luogo del pensiero. Immerso nel suo tempo, Gaber auspica, anzi esige, un neorinascimento, un nuovo umanesimo e, con esso, un individuo nuovo, fatto di privato e di politico. È questa "l'illogica utopia" del titolo, condita di un "appassionato pessimismo" che l'artista vorrebbe detonatore di uno slancio vitale e gioioso verso un futuro tutto da inventare. La viva voce di Gaber guida il lettore in un viaggio, ricostruito attraverso lo sterminato archivio della Fondazione Giorgio Gaber dei cui tesori viene qui presentata una corposa sintesi, con trascrizioni di materiali audio e video, interviste, manoscritti e testi spesso inediti, memorabilia, rare copertine di dischi e una messe di immagini tratte anche dagli archivi dei fotografi che più da vicino hanno seguito l'artista. Una cronologia dettagliata e una discografia completano questo volume.</p>
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La felicità: una nuova, scientifica definizione per capirla e arrivarci più facilmente.<br/>GABER (Gaberscik), GiorgioNacque a Milano il 25 gennaio 1939, secondogenito di Guido, di origini istriane e di professione impiegato, e di Carla Mazzoran. A nove anni <br/>Cinema, Cultura, Arte, Musica, Musei e Mostre d'Italia<br/>L’ARIETE artecontemporanea di Bologna, diretta da Patrizia Raimondi, propone dal 1983 protagonisti ed emergenti del panorama artistico internazionale, organizzando <br/>Per il secondo anno, la Monserratoteca si unirà a tutte le biblioteche italiane ed a migliaia di biblioteche in tutto il mondo per celebrare l’ottava edizione dell<br/>I VERI PADRONI dell'EURO e di TUTTE le monete MONDIALI GRANDE TRUFFA MONDIALE dei BANCHIERI 1 + Truffa Banchieri 2<br/>Giorgio Gaber, nome d'arte di Giorgio Gaberščik (Milano, 25 gennaio 1939 – Montemagno di Camaiore, 1º gennaio 2003), è stato un cantautore, commediografo <br/>il nostro gruppo su facebook per rimanere aggiornati karaoke on-line gratuito vittoriain . ovviamente ci sono delle regole da rispettare : - massimo rispetto ed <br/>Cronache di ordinario razzismo. Cronachediordinariorazzismo.org è un sito di informazione, approfondimento e comunicazione specificamente dedicato al fenomeno 
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Nel vasto campo della saggistica musicale, non ho mai sopportato i libri sui cantautori (inclusi quelli su Gaber) costruiti alternando squarci biografici e analisi, spesso scontate, dei testi. Mi sembrano aria fritta. Le canzoni e a maggior ragione quelle di Gaber/Luporini, sono una forma d’arte che nella loro apparente semplicità, giungono all’ascoltatore in modo immediato e soprattutto senza bisogno di essere mediato. Gaber si è sempre spiegato benissimo e basta ascoltare/vedere il suo teatro-canzone per rendersene conto. «L’illogica utopia» è senza dubbio una felice operazione editoriale perchè si pone su un altro piano: il curatore Guido Harari ha evitato la trappola dell’ennesimo libro su Gaber intuendo che l’unico modo per ricostruirne la figura umana e artistica, era di affidarsi alla sua stessa voce (lettere, interviste, dichiarazioni, ecc.). Harari ha fatto un magnifico lavoro di montaggio, dando forma ad un’immensa mole di materiale, pubblico e privato. Il risultato è una stupenda narrazione per parole e immagini, una sorta di autobiografia a posteriori, che sa unire il piacere della lettura e il piacere della visione, grazie ad un’iconografia e a una veste grafica davvero ottime.

Sicuramente un libro importante, da avere solo se si ritiene Gaber un genio, e non un cantante come tanti altri buoni cantanti.