La misura dell'anima. Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici Scarica PDF EPUB

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La misura dell'anima. Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici

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Titolo: <strong>La misura dell'anima. Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici</strong></br></br>
Autore: <strong>Richard Wilkinson,Kate Pickett</strong></br></br>
Editore: <strong>Feltrinelli</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2009</strong></br></br>
EAN: <strong>9788807171802</strong></br></br>

<p>E la diseguaglianza la madre di tutti i malesseri sociali. In una società c'è più violenza, più ignoranza, maggiore disagio psichico, orari di lavoro infiniti? Ci sono più malati, più detenuti, più tossicodipendenti, più ragazze-madri, più obesi? All'origine di questo alto tasso di infelicità ci sarà con ogni probabilità un maggior divario tra ricchi e poveri, una maggiore diseguaglianza. Lo dimostrano, cifre alla mano, gli autori di questo libro che è già un caso in Inghilterra. Non è l'ennesima riproposta di un astratto ideale egualitario di matrice socialista. Piuttosto, è il risultato di trent'anni di ricerche e comparazioni statistiche tra i dati raccolti in tutti i principali paesi sviluppati. Ne emerge un'inedita radiografia del mondo in cui viviamo. Siamo infatti abituati a pensare che la crescita economica abbia l'effetto automatico di rendere una nazione più sana e più soddisfatta. Ma oggi non è più così, perché i malesseri generati dalla diseguaglianza coinvolgono tutti: non solo i ceti più svantaggiati, ma anche quanti si collocano al vertice della scala sociale. La prospettiva aperta dal libro è chiara: se si vuole avviare un nuovo ciclo di crescita che ponga al centro la qualità della vita e non solo il Pil, occorre intervenire immediatamente per ridurre la forbice sociale cresciuta a dismisura tra anni ottanta e novanta. Occorre redistribuire reddito e opportunità prendendo ispirazione da Scandinavia e Giappone, esempi virtuosi di egualitarismo.</p>
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<strong>La misura dell'anima Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici</strong>  In una <strong>società</strong> c'è  Dopo aver letto il libro <strong>La misura dell'anima</strong> di <br/><strong>La misura dell'anima. Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici</strong> è un libro di Richard Wilkinson , Kate Pickett pubblicato da Feltrinelli nella <br/>R. Wilkinson, K. Pickett, <strong>La misura dell'anima: Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici</strong>, Feltrinelli, Milano, 2009. di Franco Turini<br/><strong>La misura dell'anima. Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici</strong>, Libro di Richard Wilkinson, Kate Pickett. Sconto 15% e Spedizione con corriere a <br/>Scopri <strong>La misura dell'anima. Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici</strong> di Richard Wilkinson, Kate Pickett, A. Oliveri: spedizione gratuita per i <br/><strong>LA MISURA DELL’ANIMA</strong>.PERCHE  E’ un bene per la <strong>società</strong> e per l’individuo <strong>perché</strong> le persone  "<strong>La misura dell'anima</strong>. <strong>Perché le diseguaglianze rendono</strong> le <br/>07/11/2012 · Da leggere <strong>La misura dell'anima Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici</strong> Kate Pickett Richard Wilkinson Traduzione: Adele Oliveri<br/>Visita l'articolo per saperne di <strong>più</strong>.  Data di pubblicazione: 7 novembre 2012 Editore: Feltrinelli Autore: Richard Wilkinson, Kate Pickett
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Al contrario di quanto sembrerebbe dal sottotitolo, il libro non parla tanto di felicità, ma fa un’analisi comparata della capacità delle varie società di ottenere il «successo sociale» (salute, longevità, bassa criminalità, benessere in senso lato) in relazione alla maggiore o minore uguaglianza che le caratterizza. Mi ha colpito l’approccio seriamente divulgativo e «militante»: i due autori fanno di tutto per essere chiari e semplici, per farsi capire da un grande numero di persone, e di conseguenza influenzare positivamente il dibattito politico, mandando in pensione gli eccessi del liberismo anglosassone e riscoprendo un valore «archeologico» ma sempre attuale come quello dell’uguaglianza.