Sulla sedia sbagliata Scarica PDF EPUB

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Sulla sedia sbagliata

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Titolo: <strong>Sulla sedia sbagliata</strong></br></br>
Autore: <strong>Sara Rattaro</strong></br></br>
Editore: <strong>Garzanti Libri</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2015</strong></br></br>
EAN: <strong>9788811688150</strong></br></br>

<p>Ci sono cose che solo una mamma può capire. E che, purtroppo, solo una mamma può sentire". Una madre rimane sempre una madre. Non smette mai di esserlo. Qualunque cosa accada. Anche quando non esiste nulla di più difficile al mondo. Lo sa bene Francesca, che ogni settimana va in carcere a trovare suo figlio accusato di un reato gravissimo: omicidio. Lei che continua a domandarsi dove abbia sbagliato. Perché negli occhi di Andrea fatica a riconoscere il bambino che ha cresciuto. Ma il suo cuore non può fare altro che proteggerlo. E la missione di ogni madre. Proprio quella missione che Teresa sente di aver fallito nel momento in cui sua figlia le è stata strappata via troppo presto in un incidente d'auto. Lei non era lì a difenderla per non lasciarla andare. Un dolore troppo grande che l'amore materno di Teresa non riesce ad accettare, al punto da creare una realtà diversa in cui la ragazza gira ancora per la casa a portare luce con il suo sorriso. Francesca è la madre di un carnefice, Teresa la madre di una vittima. Eppure sono solo due donne che devono in qualche modo superare la sconfitta delle loro speranze, dei loro sogni di un futuro felice per i figli. La loro sofferenza assume le stesse tonalità, usa le stesse parole, piange le stesse lacrime. Perché il confine tra l'errore e la verità si confonde. Non è mai netto. L'amore più puro può trasformarsi in un peso troppo grande da sopportare. Può fare male o far sbagliare...</p>
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La psicologia è fine, al pari dell’intreccio. Un groviglio di esistenze scrupolosamente annodato penetra gli avvenimenti con la sensibilità amplificata dall’incredulità. Non capire quello che ti succede, non avere la forza di abbracciare eventi tanto più grandi di te produce un’energia visionaria, in grado di trasformare i singoli fatti in un formicolante spettacolo di dettagli emozionali. La scrittura di Sara Rattaro è multicentrica, fitta ed intensa, mai asservita alle semplici esigenze della coerenza narrativa e alla banale esigenza di modulare la tensione in vista di un finale ad effetto. Di fronte alle sue pagine sparse, strappate ora all’una ora all’altra prospettiva della coscienza, abbiamo la sensazione di perderci, con il capogiro provocato dallo sguardo caleidoscopico che attraversa uno spioncino. Siamo anche noi, in qualche senso, seduti sulla sedia sbagliata, alle prese con le derive altrui, con tante, diverse incapacità di comprendere che non ci appartengono, e che, ciò malgrado, fanno di tutto per aggrapparsi al nostro pensiero, come per chiedere il nostro aiuto. Il viaggio è vertiginoso e barcollante, eppure lucidissimo e tenace, nel suo inseguire le tracce delle flebili intuizioni di una possibile via d’uscita. Nel frattempo l’anima dolente impugna saldamente il ricordo come strumento di interpretazione del presente. E coltiva l’angoscia come chiave d’accesso alla verità.

Profondamente angosciante, di difficile lettura, pur essendo una madre e comprendendo appieno ciò che la Rattaro ci mostra dei sentimenti dei protagonisti, non lo considero la sua opera migliore. Pagine e pagine di pura sofferenza, di abissi dell’anima.

I romanzi della Rattaro sono piccoli gioielli, fatta eccezione per pochi casi. Ma questo l’ho trovato angosciante, difficile da portare a termine la lettura. Sono una madre. Forse il motivo è quello…non saprei.

Un libro letto tutto d’un fiato, 157 pagine che mi hanno assorbito completamente, mi hanno fatto riflettere, mi hanno fatto emozionare, mi hanno fatto rattristare.Sono stata catapultata all’interno di quattro storie tragiche, raccontate parallelamente ma che si intrecciano tra loro alla perfezione, in ognuna della quali viene data voce alla vittima o al carnefice. A mano a mano che le pagine scorrono viene naturale porsi una semplice domanda: chi è la vera vittima? chi è il vero carnefice?

Concordo con le tue opinioni. Ho iniziato a leggere il libro pensando fosse una «brutta copia» di un libro della Picoult 19 Minuti che io amo molto. E’ simile ma questo libro trasmette dei sentimenti delle emozioni e della sofferenza che lei ha dedicato alle MAMME ma che secondo me non si limitano a questo ruolo. molto molto bello raffinato nella scrittura e nel senso che da a ogni frase. Purtroppo i figli non sono nostri…. li mettiamo al mondo ma sono SUOI…. e nelle situazioni cosi drammatiche e vere è l’unica risposta che ci possiamo dare per non morire dentro. ottimo libro