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«Una buona occasione si presenta sempre, basta saperla riconoscere» e questo libro é una grande occasione di ripensare a tante cose che ci riguardano da vicino. Oramai l’uomo occidentale ha espulso dal suo grembo la sapienza degli antichi, la magia, l’occulto, l’inspiegabile presenti nel mondo fin dalla sua apparizione. L’ha giustificata e cacciata a pedate e ha preferito seguire il più solido ma non meno vulnerabile binario della razionalità. Questo libro é un viaggio nel viaggio, una riscoperta,che non smette di affascinare, anche dopo aver fatto più di 5000km, é quella salvifica occasione di vedere tutto da un punto di vista diverso, con occhi curiosi. E Terzani ci riesce ma fa di più. Procede verso i sentieri angusti della modernità mostrando un volto nuovo e osceno dell’Asia che cambia..o forse cambia forma, perché ciò che dà sostanza a questo Mondo é tutt’altro, e gli indovini, i mistici, ne fanno parte costruendo anche loro quel fitto intreccio di eventi casuali che arricchiscono.
Ammetto di essere ala primo libro di Terzani, quindi il mio metro di giudizio è sicuramente limitato. Il libro parla di un viaggio attraverso l’Asia, patria di aozione di terzani, ma soprattutto di un viaggio attraverso l’Io dell’autore, dove la riflessione ha un aspetto predominante. Ne esce uno spaccato di un continente in rapido mutamento verso il progresso, l’arricchimento e di conseguenza la perdita dei valori caratteristici di una popolazione portata storicamente ad una vita più semplice, più sincera, più vera. L’affresco che ne emerge è bello ed al contempo triste perchè ci racconta di un appiattimento, una perdita di valori caratteristici e di una spersonalizzazione generale. A mio parere l’autore a tratti si dilunga un pò troppo sul ragionamento legato a questi piaceri e valori perduti, scrivendo comunque un ottimo libro. Lettura consigliata, il punto di riflessione va sottoposto a tutti, perchè reale ed incontestabile. Bisogna rallentare e ritrovare i piaceri più semplici. D’altra parte, chi siamo noi, con una vita comune, per contestare gli scritti di Terzani, gran viaggiatore, persona con una cultura estrema che ha gran parte del mondo confrontandosi con grandissime personalità?
Come tutti i libri di Terzani è scritto magistralmente e scorre via veloce nonostante le 400 e più pagine. Racconto di un viaggio lungo più di un anno senza prendere nemmeno (o quasi..) un aereo. Tutto ciò per compiacere un indovino che negli anni 70 aveva ammonito Terzani dicendogli che altrimenti sarebbe morto in un incidente. Il libro di Terzani è un viaggio nell’anima del popolo asiatico degli anni 90, nel momento in cui lo sviluppo occidentale inizia ad imporsi sulla tradizione culturale di tutto il continente (dall’Indonesia alla Mongolia). Il suo racconto è spesso malinconico, descrive un’Asia che piano piano si sta spegnendo per lasciare spazio alla novità europea-americana. L’ho trovato molto interessante in quanto racconto di viaggio vero e puro, attraverso gli occhi di un giornalista che l’Asia la conosce bene. Si riesce senza problemi ad immergersi nel mondo degli indovini (ecco, magari ne ha consultati un po’ troppi…) e lasciarsi convincere, anche solo per qualche riga complici le sue parole, che il destino davvero esista.
Se un indovino vi dicesse di evitare gli aerei per un anno intero perché correte un rischio gravissimo volando, cosa fareste? Tiziano Terzani non ha dubbi! Ascolta l’indovino e s’inventa l’ennesima straordinaria avventura di una vita irripetibile. Nel 1993 decide di muoversi in Asia, dove si trova come corrispondente del giornale tedesco Der Spiegel,solo via terra e via mare. Attraversa così Laos, Thailandia, Birmania,Cina, Singapore, isole Malesi, Indocina, Cina, Mongolia, Russia vivendo in mezzo alla gente, ascoltandone le storie per riscoprire le tradizioni di popoli diversi che sono minacciate dal processo di occidentalizzazione inarrestabile. Riscopre però anche il romanticismo delle navi e dei treni attraverso i quali scopre l’Asia fatta di risaie ordinate, montagne bellissime, monasteri dove il tempo sembra essersi fermato, mercati rumorosi e gente pronta a vendere qualsiasi cosa ed in qualsiasi momento. Scopre la disperazione di popoli dal passato tragico, le sfrenate ambizioni di ricchezza della Cina, la negativa trasformazione di città e paesi che perdono piano piano la propria identità, il traffico di droga,la prostituzione,la meditazione e lancia spesso interrogativi sul destino di quell’immensa parte di mondo che influenzerà probabilmente anche anche le nostre vite. Incontra in ogni paese diversi indovini ai quali chiede di confermare la profezia che lo sta guidando durante quel 1993 e riesce così ad entrare in contatto con una parte fondamentale dell’oriente:l’occulto che tutto sembra governare dalle decisione politiche ai rapporti umani di semplici persone. Terzani era un uomo eccezionale,inquieto,coraggioso. Eccezionale quando sfida la diffidenza altrui e decide di prendere sul serio l’indovino, inquieto quando non si accontenta delle risposte semplici ma continua a domandare e a lanciare provocazioni costruttive, coraggioso nel vivere un avventura a volte pericolosa per ritrovare la vera libertà.Una penna capace di far vedere,sentire,riflettere.